Turismo, Abbac: “In Campania prezzi alle stelle, mancati controlli e abusivismo”

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“Non basta inviare una nota a firma congiunta dell’assessore regionale e del dirigente, rimpallando competenza ai Comuni, vi sono responsabilità oggettive della Regione Campania che ha un sistema inidoneo e obsoleto nell’attività di monitoraggio, verifiche e controlli – è quanto dichiara il presidente Abbac Fenailp Agostino Ingenito, all’indomani della nota inviata dall’assessore Casucci e dal dirigente regionale Romano all’Anci, l’associazione dei comuni della Campania.
Vi sono competenze che la Regione non esercita secondo quanto previsto, è obsoleto il sistema della comunicazione dei prezzi, come della rilevazione Istat, e del rilascio del cusr, il codice unico strutture ricettive.
Lo sanno bene alla Regione, che a parte una delibera di buone intenzioni, lo scorso anno, con la quale, aveva dato mandato al dirigente di occuparsi di semplificare le procedure, non ha poi vigilato perchè gli uffici regionali se ne occupassero per davvero.
C’è troppa illegalità e tutti si sentono autorizzati a far tutto – continua Ingenito che con l’Abbac porta avanti da decenni una battaglia di legalità, informando e formando i gestori extralberghieri. La Regione Campania ha competenze esclusive sul turismo, che non esercita ed è davvero ai minimi termini anche il rapporto con i Comuni che per la maggior parte, a seguito di carenza di personale e competenze, non sono in grado di verificare.
Quante volte siamo stati noi associazione ad occuparci di informare e formare i dipendenti comunali, facendolo gratuitamente, con il solo scopo di avviare percorsi virtuosi. Con l’introduzione del cusr, la Regione aveva finalmente dato ascolto alle nostre richieste, ma in molti casi, anche Comuni di alta frequenza turistica, non aggiornano gli elenchi delle strutture ricettive con scie amministrative, presentate ai sensi delle leggi regionali 5 e 17 del 2021.
C’è poi un disordine urbanistico che riguarda città e piccole località, con difformità che spesso non sanate, portano opportunisti e speculatori a trovare soluzoni al limite della legalità pur di trasformare vani e spazi in strutture ricettive alla bisogna. Inoltre il fenomeno delle piattaforme,senza alcun controllo effettivo, ha generato una confusione notevole anche tra i consumatori, che nella maggior parte dei casi non sono in grado di accertarsi se la struttura ricettiva  proposta online è in regola ed autorizzata.
Le locazioni brevi,  altra opportunità concessa ai proprietari o possessori di affittare un immobile, a seguito del Dl 50/2017 proposto dall’allora presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia,  hanno creato non pochi problemi nell’accertamento dell’effettiva consistenza ricettiva sui territori in mancanza di un tassello importante che era stato previsto per la riscossione alla fonte della cedolare secca. E gli effetti si vedono tutti sui territori, con persone che si sentono autorizzati a proporre qualsiasi cosa, in nome di una sharing economy alla bisogna.
E l’ennesimo testo unico del turismo, siamo al quinto presentato in questi anni e  che ora  l’assessore Casucci si appresta a portare in giunta, risente di bizantinismi notevoli che non vanno incontro alle esigenze di un maggioresemplificazione,controllo ed accertamento su prezzi, rilevamento istat e soprattutto difesa e tutela dei gestori di bed and breakfast, affittacamere, case vacanze e locazioni che rispettano le normative, effettuando tutti gli adempimenti e rispettano i limiti imposti dalle regole urbanistiche per numeri di posti letto.
Un fenomeno quest’ultimo che riguarda anche di taluni albergatori, che sopratutto nel periodo di massima domanda turistica, fanno spuntare posti letti non censiti e autorizzati. Se si pensa che il Comune di Napoli, ha un organico ufficiale di otto addetti alla polizia turistica, mentre in tanti Comuni non ci sono organici dedicati, come nelle isole, Penisola Sorrentina e Costiera, o negli altri territori riveraschi come l’area flegrea, il litorale domizio, e il Cilento. Non sappiamo come fa l’Agenzia Regionale del Turismo che costa molto ai contribuenti regionale e quali sono le azioni di controllo della politica regionale su queste agenzie e attività amministrative degli uffici regionali.
Ecco perchè siamo preoccupati e hanno ragione i consumatori a lamentarsi ed esprimere recensioni negative che non riguardano solo il trattamento avuto da privati, in alcuni casi, esercenti abusivi e illegali, ma anche per il servizio pubblico che latita per le gravi carenze per il trasporto pubblico, con treni fatiscenti e corse saltate, e tanti disservizi anche per mancanza di attività di accoglienza e supporto.
L’estate 2022 che malgrado i rincari enegetici e gli abusi, sia occasione per lanciare da settembre un’autentica analisi complessiva e si vada oltre la palude di questi ultimi anni. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per un supporto importante al nostro settore economico che è ormai rilevante nel pil territoriale ma spesso poco considerato nella bilancia economica del nostro Meridione.
Una Regione come la Campania che si offre ad un pubblico internazionale, e che offre tanti siti culturali e naturalistici di rilevanza mondiale  non può più permettersi di non avere servizi adeguati e di qualità. Molto è stato fatto rispetto agli anni passati soprattutto da direttori musei e siti culturali ma tanto va garantito per lavorare ad un’azione strutturale e che vada oltre la stagionalità.
Ne va del rispetto verso i viaggiatori che ci scelgono malgrado tutto, e i tanti imprenditori e gestori ricettivi che malgrado tutto, effetti pandemici compreso, cercano di garantire autentica accoglienza, trasparenza e qualità, molto apprezzati dalla clientela internazionale e che fanno delle nostre località, destinazioni di rilievo nell’offerta mondiale. Serve avere più coraggio e fare in modo che le strutture regionali  e comunali assolvono appieno alle competenze affidate dalle normative nazionali.

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