“E’ un giorno storico, da segnare in rosso sul calendario della nostra città – esordisce il sindaco Mario Salvatore Scarpitta -. Ho sognato tante volte questo momento, stanotte l’ultima. Abbiamo atteso tanti mesi questa pronuncia senza mai perdere la fiducia. Adesso comincia la vera sfida, far diventare il Palazzo Marchesale un simbolo per Camerota più di quanto già lo sia nella sua imponente fisicità“.
La pronuncia di secondo grado conferma quanto aveva già stabilito circa due anni fa il Tar Campania – Sezione Salerno, sancendo la correttezza dell’intero iter amministrativo che ha portato all’esercizio del diritto di prelazione. “La sequela di atti – si legge tra le altre cose nella sentenza dei giudici di Palazzo Spada – conferma la ritualità del perfezionamento della controversa acquisizione prelazionaria“.
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l Consiglio di Stato ha dunque messo la parola fine alla vicenda, sancendo un nuovo inizio per Camerota, per i suoi cittadini e per l’intero comprensorio. “Il Palazzo Marchesale diventerà ancora più centrale per la nostra cittadina e sarà nuova leva e acceleratore di entusiasmo, progetti e idee – afferma l’assessore Teresa Esposito -. Lavoreremo con ancora maggiore energia per dare al settore turistico, agli operatori e agli addetti ai lavori occasioni come questa, che rendono ancora più speciale un territorio baciato da Dio“.
“Ero tra i banchi d’opposizione quando, con tanti amici, organizzavo iniziative per capire come fare a restituire ai cittadini di Camerota il nostro simbolo – conclude Scarpitta -. Da Sindaco non ho esitato un secondo ad esercitare la prelazione che ci spettava di diritto. Ricorderemo per sempre il 10 agosto 2022, è una data storica. Chiamerò subito il curatore fallimentare per gli adempimenti successivi, solleciteremo il Tribunale e Camerota avrà presto un progetto degno del suo simbolo diventato finalmente di tutti“.