BONUS 200 EURO PER LE PARTITE IVA – Il testo di legge è accompagnato da una relazione tecnica che chiarisce alcuni punti sul bonus 200 euro, come spiega Il Sole 24 Ore, ad esempio sul perché molti lavoratori autonomi non hanno ancora ricevuto l’indennità
Si chiarisce che questa categoria di lavoratori che ha diritto ai 200 euro – quelli con reddito annuo non superiore a 35mila euro – è di circa 3 milioni di persone. I fondi stanziati inizialmente non erano sufficienti a coprire l’erogazione del bonus. L’operazione è adesso possibile grazie al rifinanziamento da 100 milioni di euro inserito nel nuovo decreto, che permette di raggiungere i 600 milioni di euro necessari
I tre milioni di lavoratori autonomi in partita Iva sono così composti: 973mila commercianti, 859mila artigiani, 477mila professionisti iscritti alle casse di appartenenza, 216mila professionisti esclusivi e 30mila coltivatori diretti
Si attendono a questo punto nuove e ulteriori indicazioni su tempistiche e modalità di erogazione del bonus
L’ESTENSIONE DEL BONUS – L’indennità è stata intanto estesa dal decreto Aiuti Bis a tutta una serie di lavoratori che erano rimasti esclusi dal decreto Aiuti, come ad esempio chi era in Cassa integrazione e le lavoratrici in maternità
L’art 23 del Decreto spiega che il bonus viene quindi assegnato anche “ai lavoratori con rapporto di lavoro in essere nel mese di luglio 2022” che – fino alla data di entrata in vigore dello scorso Decreto Aiuti – non hanno beneficiato dell’esonero contributivo richiesto per poter avere i 200 euro, perché “interessati da eventi con copertura di contributiva figurativa integrale dall’Inps”. L’erogazione è prevista per il mese di ottobre
Ci sono poi categorie di lavoratori che vengono direttamente citate dal Decreto, che prima non erano incluse a nessun titolo nel campo di applicazione del bonus
Oltre ai collaboratori sportivi, si fa esplicita menzione dei dottorandi e degli assegnisti di ricerca
Si tratterebbe di circa 56mila persone. L’estensione era stata chiesta a gran voce dall’Adi (Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia), che aveva messo in luce l’illogicità dell’esclusione di questa categoria di lavoratori dall’erogazione dell’indennità