Ad un passo dall’accordo, che avrebbe consentito l’erogazione sia pure in due annualità, 2022 e 2023, così come previsto dalle disposizioni vigenti in materia, la direzione aziendale – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – ha proposto una formulazione che di fatto avrebbe escluso una quota consistente dei lavoratori nel 2023.
Su questo punto la trattativa si è arenata. Forte la presa di posizione della Rsu della Fp Cgil. “A 4 anni dall’erogazione dell’ultima fascia, con una inflazione galoppante che erode le nostre retribuzioni e dopo una fase pandemica in cui il personale sanitario è stato messo a dura prova, occorre dare a tutti gli aventi diritto un riconoscimento economico più che meritato“.