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Salerno, ragazza gay accoltellata: “Non è il primo atto di violenza di mio padre”

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Francesca e Immacolata sono attualmente rifugiate in Calabria, dopo l’aggressione con un coltello subita dal padre di una delle due, probabilmente infastidito da una relazione di cui era a conoscenza ma che, evidentemente, non aveva mai davvero accettato.

L’episodio, che poteva sfociare in una tragedia è accaduto qualche giorno fa a Salerno.

«Non è la prima violenza di cui sono vittima – ricorda Immacolata nell’intervista pubblicata dal quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola –  a mio padre chiedo di pentirsi per quello che ha fatto, deve chiedere scusa prima a sé stesso per la cattiveria che aveva in quel momento.

La violenza non è una cosa tollerabile. A mia madre vorrei ricordare solo che mi ha portata per nove mesi nella pancia e che mi doveva difendere senza tentennamenti ma non l’ha fatto. Sono addolorata perché non doveva permettere a mio padre di afferrare quel coltello, doveva fermarlo quando ha capito che cosa stava per succedere».

 

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