Candidati Pd Campania
Il Pd in Campania avrà 3 candidati da fuori regione: Roberto Speranza nel collegio Napoli 01 alla Camera, il ministro alla Cultura Dario Franceschini al Senato Napoli 1 e Susanna Camusso al Senato Napoli 2. Posti in bilico per il villaricchese uscente Lello Topo e per il sottosegretario Enzo Amendola che sono stati piazzati solo in terza posizione.
Nella disputa di cui tanto si è parlato sulla stampa in questi giorni tra il segretario metropolitano Marco Sarracino e il deputato Lello Topo a spuntarla è stato il primo che ha ottenuto la posizione di capolista alla Camera.
CAMERA DEI DEPUTATI
Napoli P01
Speranza
Raia
Topo
Gaeta
P02
Sarracino
Raia
Topo
Ciaramella
SENATO DELLA REPUBBLICA
Napoli 01
Franceschini
Valente
Amendola
Di fiore
Napoli 02
Camusso
Conte
Lombardi
A Benevento-Caserta il capolista è Stefano Graziano, Avellino-Salerno è Piero De Luca. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio sarà in lizza nell’uninominale di Acerra e Pomigliano. Di Maio dopo il polemico addio al M5S e la fondazione del movimento Impegno Civico potrebbe vedersela nel collegio proprio con il leader dei 5S, Giuseppe Conte.
FEDERICO CONTE NON ACCETTA LA CANDIDATURA
“Ringrazio la direzione nazionale del Partito Democratico per la proposta di candidarmi al secondo posto della lista plurinominale del Senato della circoscrizione Campania 2 (Avellino, Benevento, Caserta e Salerno) ma mi vedo costretto a ribadire la mia indisponibilità già comunicata, a tempo debito, al segretario nazionale di Articolo Uno”.
“La ondeggiante politica dell’ultima fase e l’algido svolgimento delle trattative per la formazione delle liste, caratterizzate da veti autoreferenziali, provano che non sono venute meno, specie in Campania e in particolare a Salerno, le ragioni per le quali alcuni di noi decisero di candidarsi con LeU”, lo scrive Federico Conte, deputato di Liberi e uguali.
“Mi ha colpito la scelta di trasformare la Campania in un’area di atterraggio per candidature prestigiose di altre realtà. Evidentemente si ritiene che la classe dirigente espressione del sistema di potere locale non sia all’altezza di esprimersi a livello nazionale e, nel contempo, si impedisce che ne emerga una nuova”.
“A pro di chi? Non certo della Campania e tantomeno di Salerno e dei territori. Io non ci sto, la mia identità, la mia formazione, il mio vissuto e la mia idea della politica mi hanno indotto a non piegarmi ai potentati per il passato, e mi impongono di non farlo neppure ora. Non mi interessava –conclude Conte – comparire ma poter competere per cambiare la realtà, non conservarla. Non ho vissuto di politica ma per la politica. E non smetterò di farlo”.