“Lo stadio non è nostro, la società – ha chiarito il patron del sodalizio del cavalluccio – non c’entra nulla con tutto ciò che accade. Il Comune si è reso disponibile ad ascoltarci, a comprendere. Dobbiamo istallare tornelli, migliorare l’area ospitalità, accogliere meglio i tifosi, predisporre una copertura per tutelare gli spettatori in caso di pioggia. Se pure volessimo fare qualcosa, non abbiamo la titolarità per poterlo fare. Siamo totalmente inibiti”.
E ancora: “Il mio messaggio è chiaro: la querelle Arechi non è addebitabile al club. L’amministrazione comunale fisserà un incontro con i nostri tecnici e speriamo possano esserci passi avanti. E’ arrivato il momento di agire, nel rispetto della piazza e della città. Anche a costo di dire pubblicamente cosa si può fare e cosa non si può fare, dando spiegazioni chiare“.