“La corsa senza fine dei costi energetici – ha affermato Ronca – ha un impatto devastante sul settore manifatturiero e le aziende di servizi alla persona, con moltissime piccole imprese che non possono trasferire sui clienti i maggiori oneri, e che rischiano seriamente di chiudere, con il ricorso al lavoro abusivo. Sono necessari interventi robusti e strutturali per scongiurare un lockdown delle botteghe artigiane” ha aggiunto Ronca, che in sintonia con i vertici nazionali esprime opposizione al prossimo decreto affinché consideri anche le imprese non energivore. “Diversi parrucchieri hanno registrato aumenti più del doppio dell’importo medio – ha detto Massimo Selce, alla guida degli Acconciatori Cna Salerno – e ciò ci mette in grave pericolo. C’è il rischio chiusura e molti già immaginano di lavorare in nero”.
Stessa cosa per le estetiste, con la presidente Maria Santoriello che parla di aumento del 100% dei costi, che ha tentato di abbattere con l’uso di lampade a Led ed altri accorgimenti. “Proponiamo di avere un credito di imposta” suggerisce. Disagi e preoccupazioni aumentano se si ascoltano i ceramisti, che hanno un consumo energetico maggiore, visto l’uso dei forni per la cottura che comporta costi che si stanno triplicando, con bollette di 1500 euro. Ed infine il comparto dell’auto-riparazione, con il presidente Giuseppe Bacco che fa notare come anche “a fronte di consumi non elevati, da un anno all’altro i costi sono raddoppiati”. (ANSA).