Per trovare i prezzi più bassi, gli italiani sono disposti anche a cambiare abitudini, come andare in un punto vendita diverso dal solito alla ricerca di offerte e promozioni per i diversi prodotti. Oltre alle tradizionali formule dei punti premio o del “prendi 3 paghi 2”, supermercati e discount hanno modificato le proposte per differenziarle e renderle appetibili ai clienti
Nonostante le promozioni però gli italiani quest’anno per i prodotti alimentari hanno speso in media il 3,1% in più, per acquistare però una quantità di articoli ridotta del 3%, come evidenzia l’analisi Coldiretti basata su dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel primo semestre 2022
Dallo studio emerge anche un vero e proprio boom dei discount alimentari, che mettono a segno un aumento delle vendite di ben il 9%. La situazione varia naturalmente da prodotto a prodotto, con gli italiani che hanno tagliato per esempio gli acquisti di frutta e verdura, crollati nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno
Gli acquisti di frutta e verdura sono scesi a 2,6 milioni di tonnellate, toccando i valori minimi da inizio secolo sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia nel primo semestre. A pesare è stato sopratutto l’aumento dei prezzi, che sono saliti al dettaglio per gli ortaggi del 12,4% e per la frutta dell‘8,3%
I costi di produzione, sempre più alti, non sempre riescono ad essere coperti dalla vendita dei prodotti, e a questa difficile situazione si aggiunge anche la scarsità dei raccolti, falcidiati nel 2022 da grandine e siccità. Mangiare meno frutta e verdura però ha impatti anche sulla nostra salute: secondo il Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) infatti, per una dieta sana occorre mangiare almeno 400 grammi di frutta e ortaggi al giorno
In aggiunta alle difficoltà per le famiglie però, a rischio alimentare ci sono soprattutto gli oltre 2,6 milioni di persone che in Italia sono costretti a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso a pacchi dono e mense della carità. Queste persone, le prime ad accusare l’aumento dei prezzi, potrebbero a breve rappresentare solo la punta dell’iceberg di un problema in cui rischiano di trovarsi sempre più famiglie e lavoratori
L’esplosione di costi, sottolinea Coldiretti, ha un impatto devastante dal campo alla tavola, in un momento in cui prima la siccità e poi il maltempo hanno devastato i raccolti con perdite stimate a 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nelle campagne dove più di un’azienda agricola su 10 (13%) si trova in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività e oltre un terzo del totale nazionale delle imprese agricole (34%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo
In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi, fino al +129% per il gasolio. Ma aumenti simili riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 30% in più rispetto al 2021, il tetrapack che è aumentato del 35% e un rincaro del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli, fino ad arrivare al 70% per la plastica
Una situazione destinata a esplodere in autunno, colpendo una filiera agroalimentare che vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio