“La decisione più difficile da quando sono presidente” dice Joey Saputo. Una decisione “inevitabile e sofferta presa per il bene della squadra e del club” – sono le parole ufficiali -: “Sfortunatamente anche i cicli tecnici che hanno dato soddisfazioni sportive, come questo, possono esaurirsi e perdere la spinta iniziale”.
L’amministratore delegato Claudio Fenucci (“Sinisa è un esempio che resta nella storia del nostro club”), il direttore dell’area tecnica Giovanni Sartori e il direttore sportivo Marco Di Vaio hanno così scelto di sollevarlo dall’incarico su mandato del presidente italocanadese Joey Saputo, rientrato ieri in America dopo una settimana sotto le Due Torri.
“Trattatemi da allenatore e non da malato” ha sempre chiesto Sinisa che dal 2019 lotta contro la leucemia, e il Bologna lo ha preso in parola. Vista da fuori sicuramente una scelta impopolare, cinica e perfino disumana, più comprensibile – anche se non da tutti condivisa – se vista da vicino nel suo evolversi quotidiano. Il Bologna aveva aspettato il suo allenatore (quanti club professionistici lo avrebbero fatto?) consentendogli di allenare a distanza per molti mesi e addirittura prolungandogli il contratto, ricambiato da un Sinisa che ha sempre dato tutto se stesso e spesso non ha avuto timore di presentarsi in panchina al minimo delle forze e a rischio della propria pelle.
Un atteggiamento straordinario e per certi versi eroico che faceva passare in secondo piano alcune intemperanze e asperità pubbliche o private di un personaggio che ha sempre amato essere scomodo e indipendente. Alla fine il club ha trovato il coraggio di interrompere un rapporto sportivo che non funzionava più da almeno un anno, mettendo nel conto anche il pessimo ritorno di immagine. Sarebbe stato ipocrita, hanno però pensato, continuare solo per compassione ma senza convinzione. “La squadra ha bisogno d’altro”, ha spiegato un dirigente off record.
Il nome del sostituto verrà comunicato solo nei prossimi giorni, la squadra sarà affidata nel frattempo all’allenatore della Primavera Vigiani in vista della sfida con la Fiorentina in programma domenica prossima al Dall’Ara. Nella rosa dei candidati ci sono Roberto De Zerbi (ma con pochissime chance), Paulo Sousa, Thiago Motta, Claudio Ranieri e Leonaro Semplici. Alcuni sarebbero stati già contattati ieri, ma avrebbero espresso forti perplessità nel prendere impegni prima dell’epilogo tra Mihajlovic e il Bologna. La panchina di Sinisa, che nella scorsa primavera ha dovuto affrontare una pesante ricaduta, scotta per qualsiasi collega: le ragioni sono ovvie.
Fonte: LaRepubblica.Bologna