“Solo un piccolo gesto a difesa di quella parte della categoria che ogni giorno compie sacrifici sul piano economico e professionale per rispettare le norme e tutelare clienti e dipendenti- ha spiegato Massimo Selce, presidente dell’Unione Acconciatori Cna Salerno- la sicurezza e la professionalità hanno un costo che inevitabilmente si traduce nella spesa necessaria per una messa in piega. Come Cna Salerno invitiamo a diffidare da chi pratica prezzi troppo bassi, dietro i quali può celarsi un mondo di regole non rispettate”. L’associazione che da tempo ha fatto propria la battaglia contro il lavoro sommerso e l’abusivismo nel settore del benessere ha colto l’occasione del recente episodio di cronaca per evidenziare che la differenza tra una messa in piega a 12 euro e una a 6 euro è nella garanzia che si offre al cliente in termini di sicurezza e rispetto della salute.
“Il controllo delle caldaie, dei sistemi di refrigerazione, della disinfestazione di strumenti e locali ed il rispetto dei contratti di lavoro dei dipendenti sono tutti nel prezzo finale che si riserva ai clienti- ha fatto notare Sergio Casola, presidente regionale e vice presidente nazionale dell’Unione Benessere e Sanità – Regaleremo alle due mamme coinvolte un pacchetto di trattamenti omaggio da acconciatori che rispettano i costi aziendali e tutte le norme”. Allo stesso tempo l’associazione è pronta a prendere sotto la sua ala protettiva il salone protagonista della vicenda. “Offriamo una consulenza gratuita con i nostri esperti per tutte le informazioni su sicurezza, obblighi di legge e quanto possa essere utile a verificare eventuali irregolarità e a sanarle- ha aggiunto Luigi Marchitiello, in rappresentanza degli acconciatori dell’Agro nocerino sarnese- sono purtroppo momenti non facili per tutte le aziende ma nessuna crisi o difficoltà deve giustificare un risparmio sulla sicurezza che resta e deve restare prioritaria”.
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