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Bonus verde: a chi spetta e a quanto ammonta l’incentivo valido fino al 2024

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Durante la campagna elettorale in corso uno dei temi più discussi è quello dei bonus. Le varie forze politiche sostengono alcuni incentivi, vorrebbero cancellarne altri e proporne di nuovi. Tra i bonus fiscali legati alla casa c’è il bonus verde, già prorogato fino al 31 dicembre 2024 con l’ultima legge di Bilancio. C’è ancora molto tempo quindi per accedere alla detrazione prevista per i lavori di ristrutturazione riguardanti gli spazi aperti di pertinenza di un immobile privato o condominiale

La continuità del bonus è stata decisa in ottica di innovazione per contribuire al rinnovamento o alla realizzazione di quelle aree come giardini e terrazzi che non abbelliscono le città e allo stesso tempo contribuiscono alla micro-regolazione del clima di un edificio e alla riduzione dell’inquinamento ambientale

Il bonus verde, previsto per la prima volta nel 2018, è una detrazione Irpef del 36% sul totale della spesa sostenuta per la creazione, sistemazione o modifica di spazi verdi, per la realizzazione di impianti di irrigazione o pozzi e per altri interventi che riguardano giardini, balconi, terrazzi e altre aree aperte o parzialmente coperte di pertinenza di unità abitative immobiliari

Il limite massimo di spesa è di 5mila euro annui, quindi la detrazione non può eccedere i 1.800 euro all’anno per unità o immobile. La detrazione spetta anche allo stesso beneficiario ma per interventi effettuati su unità abitative diverse. In sostanza, il proprietario di un appartamento in condominio potrà usufruire del bonus verde sia per i lavori riguardanti la sistemazione del suo terrazzo o giardino, che per quelli relativi le aree verdi condominiali

Secondo quanto prevede la normativa vigente, rientrano nella detrazione prevista dal bonus verde gli interventi relativi a: sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze, recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi. E anche la realizzazione di coperture a verde e giardini pensili

La classificazione è stata però integrata da alcune specifiche, cioè che le opere realizzate devono riguardare la totale trasformazione dell’area interessata con la completa risistemazione a verde ovvero l’oggettiva riqualificazione di aree verdi appartenenti a immobili già esistenti. Per questo motivo sono esclusi, ad esempio, i giardini e le aree a verde degli edifici in costruzione

Inoltre, l’Agenzia delle entrate con la circolare 28/2022 indica che sono esclusi dall’agevolazione i lavori di manutenzione ordinaria periodica non legata a un intervento di reale rinnovamento o di profonda modificazione dell’area verde. Esclusi anche i lavori in economia, non escludendo con ciò che il contribuente possa rivolgersi a fornitori diversi per l’acquisto di piante e per la realizzazione dell’intervento

Infine, viene chiarito che l’acquisto di fioriere e l’allestimento a verde di balconi e terrazzi rientrano nell’agevolazione soltanto se riferibili a un intervento permanente e innovativo di un immobile residenziale. Sono comprese nel bonus verde anche le spese sostenute per la progettazione e la manutenzione dell’area verde oggetto di riqualificazione

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