La crisi energetica ha quadruplicato il prezzo del carburante alla pompa di benzina, è un fatto. Il metano in particolare ha raggiunto picchi inediti e, fra gli altri idrocarburi, anche il gas di petrolio liquido (GPL) sembra andare nella stessa direzione. Il Gpl è infatti salito, non ai livelli del metano ma ugualmente si registra un aumento che ne attesta il prezzo sugli 0,8 euro per kg. Quanto a Benzina e Diesel, la prima si trova attorno agli 1,7/1,8 euro per kg, l’altro registra un aumento di 10/15 centesimi in più per kg.
In particolare i recenti aumenti di Benzina e Diesel non sono stati ricondotti a manovre economiche emergenziali necessarie al fronteggiamento della crisi. Si parla piuttosto di speculazioni finanziarie a carico di imprenditori, produttori e fornitori.
Nessuno, dichiara il gestore di una stazione di servizio, si ferma più a fare il pieno, eccezion fatta per chi possiede delle auto con duplice serbatoio, quelle di ultima generazione, da poter rifornire con la benzina. Il metano non è più avvicinabile, chi ne ha la possibilità si orienta comprensibilmente sulla benzina, ferma sotto gli 1,7 euro al litro. I modelli di auto a metano più diffusi sono a marchio tedesco.
I proprietari, convinti di fare un acquisto che avrebbe comportato risparmi visibili data l’esenzione dalla tassa del bollo, sono ora disperati. Il serbatoio per la benzina di cui dispongono le auto a metano di ultima generazione sono, per evidenti motivi, poco capienti. 7/8 litri di benzina non bastano per coprire lunghe tratte, il resto dovrebbe essere alimentato e coperto dal metano, ad ora inavvicinabile.