Come spesso capita nelle settimane di passaggio tra una stagione e l’altra – si legge su www.ilmeteo.it – l’Italia si trova di fatto tra l’incudine e il martello: sono due le grandi figure meteorologiche che hanno iniziato a sfidarsi in una cruda lotta, in un braccio di ferro che per il momento non ha vincitori né vinti; da una parte, abbiamo le fresche e instabili correnti dal Nord Europa, dove l’Autunno ha già iniziato a galoppare; dall’altra, ci sono le roventi fiammate africane che tentano ancora di salire verso Nord, attraversando il Mediterraneo e dirigendosi dritte verso il nostro Stivale.
Quest’anno, tuttavia, si è delineata una configurazione mai vista prima (almeno da quando ci sono le registrazioni) in pieno oceano Atlantico con la formazione di un uragano. La particolarità di questo evento risiede nella zona dove è “nato” il ciclone, ovvero i 38° di latitudine Nord, cioè più a settentrione del solito (latitudini tropicali) in un’area dove le acque superficiali oceaniche risultano particolarmente calde, fino a + 5º C sopra i normali valori, una conseguenza degli ultimi mesi davvero anomali.
Questa immensa macchina atmosferica, denominata Uragano Danielle, al cui centro la pressione è scesa fino a 975 hPa, è in grado di scatenare venti violentissimi ad oltre 140/150 km/h. Seppur declassato a tempesta tropicale extra-tropicale, Danielle ha provocato un’intensa ondata di maltempo a causa dei moti turbolenti che tra l’altro ancora resistono nel cuore della depressione. Fino a Sabato 17 sul Vecchio Continente ci saranno precipitazioni abbondanti, ma è anche il vento a fare la voce grossa, con raffiche fino a 120 km/h. Lungo le coste atlantiche le onde raggiungono addirittura un’altezza di 8 metri, in pratica come un palazzo di 2 due piani.
Anche in Italia stiamo subendo gli effetti di questa profonda depressione: basti pensare alla terribile alluvione verificatasi nella giornata di Giovedì 15 nelle Marche: e non è finita, il maltempo proseguirà quanto meno per tutta la prima parte del weekend.
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