Vladimir Putin in un discorso alla nazione, ha annunciato la mobilitazione di 300mila riservisti per intensificare l’offensiva e il sostegno di Mosca ai referendum indipendentisti indetti dalle amministrazioni regionali filorusse. Ma, soprattutto, è tornato ad agitare lo spettro di una guerra nucleare
– Vladimir Putin ha fatto “minacce nucleari spericolate e irresponsabili”: questa la prima reazione del presidente Usa, Joe Biden, intervenuto all’assemblea generale dell’Onu. Putin vuole “annientare il diritto dell’Ucraina ad esistere” ha aggiunto il capo della Casa Bianca che ha anche affermato come la Russia abbia “vergognosamente violato i principi base della carta dell’Onu invadendo l’Ucraina”. Per Biden, poi, i referendum del Cremlino nel rappresentano una “farsa” perché violano la sovranità dell’Ucraina.
Il principale alleato strategico della Russia, ovvero la Cina, qualche ora dopo il discorso di Putin ha fatto trapelare la propria posizione, al solito orientata alla de-escalation. “La Cina invita le parti coinvolte nella crisi in Ucraina al cessate il fuoco e a impegnarsi con il dialogo e le consultazioni al fine di una risoluzione pacifica”: così il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, esortando “a trovare un modo per affrontare le preoccupazioni sulla sicurezza di tutte le parti”. Il presidente Xi Jinping, però, ha anche elogiato il profondo riordino delle Forze Armate, osservando che “è necessario riassumere e applicare l’esperienza positiva delle riforme, concentrarsi sulla preparazione alla guerra, svolgere un lavoro solido nell’attuazione dei compiti stabiliti e rafforzare la pianificazione delle riforme successive”. Xi è intervenendo a Pechino a un seminario sulla Difesa nazionale e sulla riforma militare. “L’unica risposta appropriata alle minacce bellicose di Putin è di raddoppiare gli sforzi per sostenere l’Ucraina” di fronte alla minaccia russa dell’uso di armi nucleari. Così, su Twitter, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, chiedendo “più sanzioni contro la Russia”, “più armi all’Ucraina” e “più solidarietà agli ucraini” da parte dell’Occidente.