L’applicazione del tagliando antifrode, stando a quanto giunge in queste ore dai seggi, starebbe tuttavia rallentando le operazioni di voto a causa della lungaggine provocata proprio dal tempo impiegato dal presidente di seggio per staccare il tagliando e applicarlo sulla scheda. Non solo, subito dopo il voto il tagliando stesso, una volta verificata la coincidenza delle sigle, viene staccato per garantire la segretezza del voto espresso. Una dilatazione delle tempistiche di voto che va naturalmente moltiplicata per i milioni di aventi diritto e che quindi, fosse anche per la novità della procedura, può provocare qualche ritardo e appesantire le code d’attesa per recarsi alle urne.
Il tagliando antifrode è uno strumento che nasce soprattutto per combattere la logica del voto di scambio, imperniata proprio sulla dinamica delle schede esterne già compilate. L’introduzione del tagliando antifrode è così spiegata sul sito del Ministero dell’Interno:
Ogni scheda è dotata di un apposito tagliando rimovibile, dotato di codice progressivo alfanumerico generato in serie, denominato “tagliando antifrode”, che è rimosso e conservato dagli uffici elettorali prima dell’inserimento della scheda nell’urna. Compiuta l’operazione di voto, l’elettore consegna al presidente la scheda chiusa e la matita. II presidente stacca il tagliando antifrode dalla scheda, controlla che il numero progressivo sia lo stesso annotato prima della consegna e, successivamente, pone la scheda senza tagliando nell’urna