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Scafati: furti al Palamangano e allo Stadio comunale, l’ira del Sindaco

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In riferimento ai furti messi a segno negli ultimi giorni ai danni del Palamangano e dello Stadio comunale di Scafati, a pochi giorni dagli atti vandalici compiuti all’interno del Real Polverificio Borbonico, il Sindaco Cristoforo Salvati dichiara quanto segue: “Siamo seriamente preoccupati. Ci sembra alquanto strano che tali atti gravissimi si siano verificati proprio a danno di strutture comunali, come lo Stadio comunale e il Palamangano, rispetto alle quali questa Amministrazione è pronta ad attuare interventi di riqualificazione ed adeguamento, indispensabili per consentire la disputa delle gare casalinghe dei rispettivi campionati di calcio e basket”.

“Non vorremmo – aggiunge – che dietro tali azioni criminali ci sia un’unica regia occulta che vuole impedire alle istituzioni di lavorare e fornire risposte concrete alla città in ordine al sociale, alla cultura, allo sport, tra l’altro in una fase delicata della consiliatura. Chiederemo, sicuramente, al nuovo Governo Meloni di assicurare maggiore sicurezza ai territori attraverso il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine. Chi ha rubato allo Stadio comunale, domenica notte, lo ha fatto in maniera indisturbata, approfittando del fatto che le forze di polizia erano impegnate a presidiare i seggi elettorali”.

“Altrettanto anomalo è quanto accaduto al Polverificio borbonico, un’altra struttura rispetto alla quale questa Amministrazione è in grado di fornire risposte
importanti sotto il profilo del rilancio culturale e sociale. Abbiamo, ovviamente, denunciato i fatti ai carabinieri della locale tenenza che ci auguriamo possano presto individuare i responsabili”.

Anche l’Assessore allo Sport Laura Semplice interviene sull’argomento

“Ignobile e deprecabile il furto perpetrato. Chi ha depredato l’impianto elettrico dello Stadio comunale non ha trafugato del rame ma ha sottratto un’opportunità alla città, agli scafatesi e ai tanti giovani che utilizzano lo Stadio. Lo Stadio è palestra di vita e non solo di salute fisica, proprio come
Giovanni Vitiello, a cui con onore ed entusiasmo abbiamo intitolato la struttura, ci ha insegnato durante tutta la sua vita. È stato un duro colpo, che riusciremo ad attutire e riparare, anche se non in tempi brevissimi”.

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