Prima di tutto, occorre non lasciare le apparecchiature elettriche in standby. Secondo i calcoli dell’Enea, una qualsiasi apparecchiatura lasciata in stand by consuma da 1 a 4 Watt. In un’ora si consumano tra i 24 e i 96 Watt. Che in un anno significano, a seconda di quanti piccoli elettrodomestici si lasciano accesi, un consumo tra 8.760 e 35mila Wh. Si possono anche acquistare gli “standby stop“: interrompono l’alimentazione degli apparecchi spenti con il telecomando, azzerandone il costo energetico
Già nel febbraio di quest’anno poi, l’Enea ricordava l’importanza di scegliere elettrodomestici ad alta classe energetica: la differenza di spesa fra avere in casa frigorifero, lavatrice, asciugatrice, lavastoviglie, forno e pompa di calore di classe energetica elevata e la classe energetica più bassa arriva fino al 40%
In quest’ottica è bene considerare quali sono gli elettrodomestici che richiedono più energia. Tra questi ci sono, ad esempio, forni, phon, lavatrici e lavastoviglie oltre che ferri da stiro e stufe elettriche. Da precisare che i consumi possono variare molto anche in base al modo e alle tempistiche di utilizzo dei singoli elettrodomestici
Con questi accorgimenti, e un risparmio fino a 200 euro all’anno, si potrebbe andare incontro più facilmente ai già annunciati aumenti sulle bollette. L’Arera ha annunciato l’aumento del 59% del costo dell’elettricità e, secondo le stime, una famiglia “tipo”, spenderà in un anno 1.322 euro, quasi il doppio rispetto ai 632 euro del 2021
E per il gas? Si attendono aumenti anche per il metano, con la decisione dell’Arera attesa a fine ottobre. Su questo fronte, usare le pompe di calore al posto della caldaia per il riscaldamento farebbe risparmiare ad una famiglia 607 metri cubi di gas l’anno, che significa un risparmio di 197 euro sulla bolletta. Questo però vale soltanto per chi dispone di un sistema di climatizzazione in casa. Fra gli altri accorgimenti, anche quello di fare docce brevi, per risparmiare così acqua calda
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