Province
Valori in calo in tutte le province ad eccezione di Napoli che fa registrare una variazione positiva (0,8%). A trainare l’andamento negativo dei mercati provinciali campani troviamo Salerno (-2,1%), seguita da Avellino e Caserta (entrambe a -0,6%).
La provincia campana più cara dove acquistare un immobile è Napoli con 2.142 euro al metro quadro. La seguono Salerno (1.704 euro/m2) e Caserta (1.099 euro/m2). Con meno di mille euro al metro quadro chiudono la graduatoria le province di Avellino (864 euro/m2) e Benevento (881 euro/m2).
Capoluoghi
Per quanto riguarda i mercati cittadini, Napoli (3,4%) e Caserta (1,1%) sono gli unici due capoluoghi a fare rilevare variazioni positive nell’ultimo trimestre. Mentre Salerno (-2%), Avellino (-1,5%) e Benevento (-0,1%) hanno visto il loro prezzi abbassarsi negli ultimi tre mesi.
Sul fronte dei prezzi, Salerno (2.453 euro/m²) è il capoluogo più caro della regione, seguito subito dopo da Napoli (2.391 euro/m2). Con valori decisamente inferiori, troviamo Caserta (1.484 euro/m²) e Avellino (1.186 euro/m²). Infine, Benevento con i suoi 1.118 euro al metro quadro è la città campana più economica per l’acquisto di un’abitazione.
Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio studi di idealista: “i prezzi delle abitazioni hanno registrato un andamento ribassista dopo i mesi estivi, che però è prematuro collegare direttamente all’aumento dei tassi sui mutui ipotecari.
Tuttavia, dopo i livelli record raggiunti a cavallo tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2022, c’è una tendenza al rallentamento della domanda, mentre sul fronte dei prezzi si vede ancora un trend positivo nei principali mercati come Milano, Napoli, Bologna, Torino e Roma.
È plausibile che si torni a un mercato a più velocità, dove le zone caratterizzate da una pressione maggiore della domanda sull’offerta potrebbero ignorare i rialzi dei tassi poiché hanno una domanda tale da assorbire altri aumenti di prezzo, mentre in quelli in cui il rapporto tra domanda e offerta è più equilibrato, l’aumento dei tassi potrebbe fisiologicamente avere un impatto sulle quotazioni delle abitazioni”.
- Il report completo è consultabile al link:
I prezzi delle abitazioni usate in Italia hanno registrato un calo dell’1% nel corso del terzo trimestre 2022, per un valore al metro quadro che si è attesta a 1.808 euro/m2. Secondo i dati dell’Ufficio Studi di idealista, le quotazioni delle case sono aumentate dell’1% negli ultimi 12 mesi.
Dopo l’estate i prezzi sono aumentati solo in 4 regioni: Veneto (0,8%), Sardegna (0,5%); Abruzzo (0,4%) e Sicilia (0,3%). Le altre regioni si attestano su valori inferiori a tre mesi fa, con gli indici di ribasso maggiori nel Lazio (-1,9%), Basilicata (-1,8%%) Campania (-1,5%), Umbria (-1,3%) e Piemonte (-1%). Contrazioni più contenute nel resto delle regioni.
Trentino-Alto Adige (2.635 euro/m2) guida la graduatoria dei prezzi regionali, davanti a La Valle d’Aosta (2.598 euro/m2), e Liguria (2.488 euro/m2). Prezzi sopra la media nazionale di 1.808 euro al metro quadro anche la Toscana (2.340 euro/m2), Lazio (2.141 euro/m2) e Lombardia (2.013 euro/m2). Le regioni più economiche sono Calabria e Molise, rispettivamente con 914 e 865 euro/m2.
A dispetto della tendenza regionale, l’andamento positivo prevale nella maggior parte dei 107 capoluoghi osservati trainati dalla crescita di Mantova (6,5%), Monza (6,2%) e Frosinone (5,1%) mentre, dal lato opposto, Oristano (-4,4%), Rovigo (-3,8%) e Vercelli (-3,4%) segnano i cali maggiori.
Milano fa registrare ancora un incremento dell’0,8% nel secondo trimestre e è il capoluogo più caro d’Italia con un valore al metro quadro che si attesta a 4.868 euro/m2. I prezzi nel capoluogo meneghino sono aumentati di un ulteriore 6,7% negli ultimi 12 mesi, ai massimi da quando l’indicatore di idealista è stato creato (2012).
Roma presenta un prezzo medio di mercato di 3.009 euro al metro quadro, invariato rispetto a tre mesi fa. Le quotazioni nella Capitale sono in lenta ripresa, anche se lontani dai massimi toccati dal mattone romano. Il calo medio dei prezzi accumulato negli ultimi 10 anni è del 29,2%.
Napoli ha fatto segnare la performance tra i grandi mercati dopo i mesi estivi, che hanno segnato un deciso aumento delle quotazioni del 3,4%, a 2.391 euro/m2. Guardando all’evoluzione degli ultimi 12 mesi però l’andamento è piatto e il gap negativo rispetto ai massimi toccati dalle quotazioni nel capoluogo campano a maggio 2012, a meno 23,5%.
Quatto sono i centri che non hanno subito variazioni, tra questi Roma, l’unico dei grandi mercati con prezzi di richiesta invariati rispetto a tre mesi fa. Nello stesso periodo Napoli (3,4%), Torino (1%) e Milano (0,8%) hanno continuato a mostrare segni di miglioramento.
La lunga serie di rincari colloca Milano (4.868 euro/m²) al primo posto nella classifica delle città più care per chi deve sostenere l’acquisto della casa davanti a Bolzano (4.474 euro/m²), Venezia (4.423 euro/m²) e Firenze (4.010 euro/m²). Nella parte bassa della graduatoria la più economica è Biella con un prezzo medio di 691 euro/m².