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Salernitana-Verona, il ricordo di Mandorlini: “Pago ancora oggi quegli screzi con Salerno”

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L’allenatore Andrea Mandorlini, presente al ‘Palermo Football Summit’, ha così parlato a TMW ripartendo dagli screzi avuti in passato con la Salernitana, risalenti a una decina di anni fa: “Vorrei spiegare certe cose, in quella situazione serve partire a monte. Il Verona era senza debiti, sano, mentre la Salernitana fu acquistata tre mesi prima della fine da Lotito, una cosa particolare. Io avevo un presidente in fin di vita e un ds che non c’era, avevo capito che il gioco era fatto, gli articoli erano tutti a favore della Salernitana e della promozione in Serie B. Mi sono preso in capo, per essere tutelati, la vicenda. Tutto ciò che è successo dopo è solo una conseguenza, un di più col quale ormai devo convivere ma che non mi tocca. A livello mediatico ne pago ancora, però non mi è stato tolto il sonno”.

Nelle sue ultime esperienze è mancata sinergia?
“Ho sempre in mente la prima volta che venne Setti a Verona, eravamo in Serie B. Eravamo davanti alla tavola, neanche mi salutò e mi disse che avrei dovuto lavorare in sinergia. Risposi che non vedevo l’ora di poter condividere l’aspetto tecnico e quant’altro”.

A Cremona cos’è successo?
“Da quando ho smesso di giocare ho voluto da subito allenare. Sentivo dentro il mestiere, ho fatto tanta gavetta e ne sono orgoglioso. Per qualcuno la strada è dritta, per me è stata piena di curve. Di sicuro ci ho messo del mio… Comunque ci vuole un rapporto tra uomini e a Cremona era completamente diverso. Così come competenze e conoscenze: c’è chi l’anno prima faceva l’autista e quello dopo il ds, o viceversa. Insomma, ho avuto problemi con l’autista… Comunque è passato, inutile rivangare”.

Quanto brucia la mancata promozione col Padova?
“Se non vinci sembra che hai fallito, ma siamo arrivati lassù e abbiamo perso i playoff all’ultimo calcio di rigore. Fa parte del percorso di crescita, sono esperienze che metti sulla bilancia. Tanti record, è mancata solo la promozione. Ma va bene, si accettano anche sconfitte”.

Non ha mai allenato al sud.
“C’è sempre una prima volta… Speriamo che prima o poi arrivi. I discorsi sono sempre stati molto politici. Allenare a Verona non è facile, quando vai in giro puoi avere qualche problema. Magari avrei potuto stemperare certe cose, ma ognuno ha il suo carattere e il mio è questo”.

L’ha cercata davvero il Catania?
“Non saprei…”.

Le sarebbe piaciuta?
“Catania è sicuramente una piazza importante, anche se servirà tempo vista la categoria in cui sono oggi”.

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