Le misure, come si legge nel comunicato stampa del governo del 5 ottobre 2022, sono finalizzate alla rimozione degli ostacoli alla partecipazione ai concorsi per le donne in gravidanza o allattamento e per coloro che si trovino in situazioni di svantaggio (Dsa), in termini coerenti con le linee guida sulla parità di genere in corso di adozione da parte del Dipartimento della funzione pubblica e del Dipartimento per le pari opportunità
I bandi non saranno più pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, ma sul portale InPa. Inoltre, dalla prima prova selettiva dei candidati al momento dell’assunzione, non potranno passare più di 120 giorni. Dal 1° luglio scorso le amministrazioni centrali e le autorità indipendenti possono pubblicare i propri bandi di concorso su InPA, per le assunzioni di personale a tempo indeterminato e determinato. Dal 1° novembre 2022, invece, la pubblicazione sul portale InPA diventerà obbligatoria, e sarà estesa anche a Regioni ed enti locali
C’è inoltre una rimodulazione dei meccanismi di riserva e dei titoli di preferenza rispetto al nuovo contesto e alla salvaguardia della parità di genere. Valorizzata l’appartenenza al genere meno rappresentato nell’amministrazione in relazione alla qualifica per la quale il candidato ha partecipato, a parità, ovviamente, di titoli e merito e a determinate condizioni
Sempre sui criteri “di preferenza” che a parità di merito consentono un vantaggio al candidato, questi riguardano gli insigniti di medaglia al valor militare e civile e i mutilati e invalidi del settore pubblico. Corsia preferenziale anche ai figli di medici e altro personale ospedaliero deceduto per Covid contratto durante il servizio. Avvantaggiati inoltre gli atleti dei gruppi sportivi militari e civili dello Stato e chi ha svolto con esito positivo servizio nell’Ufficio del processo. E anche per i navigator varrà la corsia preferenziale
Il decreto stabilisce che possono accedere alle selezioni bandite dalla Pubblica amministrazione anche le persone titolari dello status di rifugiato o che hanno diritto alla protezione sussidiaria, cioè diritto di asilo. Inoltre, possono partecipare ai concorsi tutti i cittadini stranieri che possiedono un permesso di soggiorno UE di lungo periodo
Chi ha il permesso di soggiorno deve però avere un’adeguata conoscenza della lingua italiana, godere dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza ed essere in possesso di tutti gli altri requisiti generali previsti per i cittadini italiani (maggiore età, idoneità fisica allo specifico impiego e possesso del titolo di studio richiesto)
Per l’accesso alla Pubblica amministrazione saranno valutate anche le soft skills e non solo le competenze tecniche. La riforma prevede quindi che le commissioni debbano essere composte da tecnici esperti nelle materie oggetto del concorso, scelti tra dipendenti di ruolo delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, ma che possano far parte delle commissioni anche specialisti in psicologia e risorse umane
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