Sono 300mila le richieste in Italia per il bonus psicologo: il 60% arrivano da under 35. Il dato mette in luce la sofferenza dei più giovani, in difficoltà fra pandemia e futuro incerto. I dati sono stati diffusi in occasione della Giornata mondiale della Salute mentale, che si è tenuta il 10 ottobre
L’Istituto superiore di sanità ha scattato la fotografia su 37 Dipartimenti di Salute mentale: nei primi sei mesi del 2021 sono diminuiti gli utenti trattati, è aumentato il tempo di ricovero, e si sono acuite le carenze croniche precedenti il periodo emergenziale sia in termini di risorse umane che economiche
Secondo l’Unicef la metà di tutte le problematiche legate alla salute mentale inizia entro i 14 anni di età e il 75% si sviluppano entro i 24 anni, ma la maggior parte dei casi non viene individuata e non viene trattata
Inadeguati in Italia, sempre secondo l’Unicef, i servizi di prevenzione e cura: “Prima della pandemia, nel 2019, solo 30 su 100 minori con un disturbo neuropsichico riuscivano ad accedere a un servizio territoriale specialistico e solo 15 su 100 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate”
La disponibilità per il bonus che inizialmente era di 10 milioni è stata portata a 25, dato l’alto numero di richieste. “Continuare a investire è fondamentale, perché non c’è salute senza salute mentale”, ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza annunciando che il 13 e 14 ottobre l’Italia ospiterà a Roma il Global Mental Health Summit, “l’appuntamento internazionale più importante per riflettere sulle politiche sanitarie e lo stato della ricerca scientifica”
Che sia necessario intervenire e subito lo dicono i “numeri da emergenza sanitaria” tra i minori diffusi dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) per la quale nel nostro Paese soffre di disturbi d’ansia e depressione 1 minore su 4, “e si moltiplicano le richieste d’aiuto di bambini e adolescenti”
“In neuropsichiatria infantile – è l’allarme di Sinpia – ci sono solo 395 posti letto in tutto il Paese e ben 5 regioni sono senza letti”. Dunque una “realtà ignorata” che tra il 2020 e il 2022 ha portato gli accessi dei minori al pronto soccorso e i ricoveri in ospedale per comportamenti autolesionistici, pensieri, azioni e tentativi suicidari, a un preoccupante aumento
Nello stesso periodo sono triplicati i ricoveri per cause legate ai disturbi alimentari, come l’anoressia e la bulimia. Dal canto loro gli esperti della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia chiedono in una lettera indirizzata al prossimo Parlamento e Governo italiano, l’istituzione di una Agenzia nazionale evidenziando che gli utenti sono scesi dagli 850.000 del 2017 a meno di 730.000 nel 2020
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