Tra le diverse forme tumorali, i ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione sul cancro del colon-retto e altri 13 tipi di tumore, molti dei quali colpiscono l’apparato digerente. Secondo gli studiosi, la maggiore incidenza è in parte correlata a test più sensibili, come quelli che permettono la diagnosi del cancro alla tiroide, ma i soli test non spiegano completamente la tendenza, come affermato dal coautore dello studio, il professor Shuji Ogino della Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, negli Stati Uniti.
Per Ogino, l’aumento è dovuto a una serie di fattori di rischio che stanno probabilmente agendo insieme, alcuni noti e altri che devono ancora essere studiati. Tra i fattori conosciuti, ha osservato l’esperto, ci sono obesità, scarsa attività fisica, diabete, alcol, fumo, inquinamento ambientale e le diete ricche di carne rossa e zuccheri aggiunti, oltre al lavoro a turni e la carenza di sonno. “E ci sono anche molti fattori di rischio sconosciuti, come determinati inquinanti e additivi alimentari. Nessuno lo sa” ha affermato Ogino.
Impennata nei giovani del cancro al colon-retto
L’analisi, dettagliata uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Reviews Clinical Oncology e rilanciata dalla CNN, ha mostrato che, tra il 2002 e il 2012, la crescita media annua del cancro al colon-retto nei giovani adulti è stata di circa il 2% negli Stati Uniti, in Australia, in Canada, in Francia e in Giappone. Nel Regno Unito, la crescita annua è di quasi il 3% in Inghilterra, Scozia e Galles. In Corea ed Ecuador, è di circa il 5% l’anno.
“Una crescita del 2% ogni anno potrebbe non sembrare grande incremento, ma se pensiamo all’inflazione capiamo che è un grande cambiamento tra 10 o 20 anni. Non è banale” ha aggiunto Ogino. Secondo un’altra recente analisi pubblicata sul New England Journal of Medicine, tra il 1988 e il 2015, questi aumenti annuali hanno spinto i tassi di tumori del colon-retto precoci da quasi 8 ogni 100.000 persone a quasi 13 ogni 100.000, con un aumento complessivo del 63%.
Più giovane sei, maggiore è il rischio di cancro
Agli incrementi osservati nel periodo di studio, si aggiunge anche il cosiddetto “effetto corte”, il che significa che il rischio di cancro a esordio precoce è aumentato di generazione in generazione. In altre parole, il nuovo studio ha rilevato che i nati negli Anni 90 hanno un rischio maggiore di sviluppare un cancro a esordio precoce nella loro vita rispetto ai nati negli Anni 80, e così via.
“L’esposizione a fattori di rischio nella prima infanzia e nella giovane età adulta, sebbene gli effetti specifici delle esposizioni individuali rimangano in gran parte sconosciuti, è cambiata sostanzialmente, con tendenze variabili osservate in tutto il mondo dalla metà del XX secolo – spiegano gli studiosi – . L’epidemia di cancro a esordio precoce potrebbe essere una manifestazione delle tendenze crescenti nello sviluppo di molte malattie croniche nelle generazioni giovani e future”.
Fonte: Fanpage.it