La nota di Palazzo Chigi
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti. Al fine di contrastare il perdurare della crisi energetica e, in particolare, l’aumento dei costi dei carburanti , in continuità con gli interventi emergenziali adottati nel corso del 2022 – secondo quanto riporta una nota di Palazzo Chigi
Critiche da Assoutenti
“Il taglio delle accise è una misura oramai superata e non più adatta ad affrontare l’emergenza prezzi in Italia, soprattutto alla luce della nuova risalita di benzina e gasolio alla pompa – ha affermato il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – La questione carburanti va affrontata con nuovi e più efficaci interventi, e ci auguriamo che il prossimo Governo sappia trattare il tema in modo più incisivo. Ricordiamo infatti che la crescita dei listini di benzina e gasolio ha effetti diretti sull’inflazione e sull’economia, determinando il rialzo dei prezzi di tutti i prodotti trasportati”, ha concluso Truzzi.
Unc: “Il prossimo governo intervenga contro i rincari di benzina e bollette”
“È evidente che un governo, non solo in carica per il disbrigo degli affari correnti, ma ormai sotto sfratto esecutivo, non poteva fare altro. Ma è altrettanto evidente che il prossimo esecutivo dovrà come primo atto intervenire sia contro il caro benzina che sul caro bollette.” Lo ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, a proposito dell’ok del Cdm alla proroga del taglio delle accise sui carburanti fino al 18 novembre.
“A novembre saranno guai”
“Per i carburanti, infatti, secondo il dato settimanale di martedì del Mite, non solo il gasolio ha sfondato nuovamente la soglia di 1,8 euro al litro, ma ha registrato il 3° maggior rincaro settimanale di sempre, oltre 9 centesimi al litro, pari a 4 euro e 68 centesimi a rifornimento. Un aumento dovuto al taglio della produzione di appena 100 mila barili di petrolio al giorno decisa a settembre dai Paesi Opec+. È evidente che a novembre, quando la riduzione salirà a ben 2 milioni di barili, saranno guai. Il nuovo governo, però, non potrà limitarsi a rinnovare fino a fine anno la diminuzione di 25 centesimi delle accise, ma dovrà ampliarla, anche retroattivamente” conclude Dona.