E’ il caso, ad esempio, di uno storico store nella zona orientale, i cui titolari – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – hanno modificato l’orario di apertura al pubblico, che in precedenza era 9-13 e 16.30-20.30, rimodulando nella fascia 9.30-13 e 17.30-20, per risparmiare un’ora e mezza di corrente elettrica. Sembra una banalità.
Un bar pizzeria di Pastena, che prima apriva dalla mattina alla notte, ha deciso di ridurre l’orario dalle 16-17 fino alle 2 di notte e di non tenere più la saracinesca sollevata a pranzo.
C’è chi, poi, nel centro storico della città, sta valutando l’opportunità di tenere chiuso l’esercizio sia il lunedì che il martedì per l’intera giornata, la quale cosa – inevitabilmente – avrà delle ripercussioni anche sul personale dipendente, per il quale si prevedono dei tagli.
Quando vivevo a Trieste, molti anni fa, i commercianti aprivano i negozi il pomeriggio alle 15.30 e chiudevano alle 18.30, perchè l’idea era che sia i titolari che il personale aveva il diritto a vivere la loro vita e non ad essere reclusi tutto il giorno in un esercizio commerciale. La sera dopo le 18.30 i ritrovi, bar, taverne e cantine erano pieni, altro che movida salernitana anni dopo.
Ecco, un orario tipo questo potrebbe essere un’idea ridurre i costi dell’illuminazione in bolletta, sfruttando la luce del giorno.