Agli stessi è stato contestato di trarre un illecito profitto dal reclutamento e dalla destinazione di donne straniere presso alcune famiglie, in qualità di badanti, senza regolare permesso di soggiorno. n particolare, le cittadine di origini moldave, a gruppi composti mediamente da 40-50 donne, venivano condotte in Italia periodicamente, a bordo di autobus, per poi giungere ad Agropoli dove venivano avviate al lavoro, smistate e accompagnate presso le varie famiglie che per ogni rapporto lavorativo, pagava, un corrispettivo, agli indagati, pari mediamente ad euro 200,00, detratto dalla prima mensilità corrisposta alla lavoratrice.