Crisi: bene la Campania, migliaia di imprese hanno investito sulla green economy

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La Campania grazie anche alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è chiamata ad un ruolo da protagonista nella transizione ecologica. La sostenibilità, oltreché necessaria per affrontare la crisi climatica, riduce i profili di rischio per le imprese e per la società tutta, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttive.

In questo contesto Legambiente Campania presenta, insieme alle aziende green partner, una nuova campagna “Green energy revolution” percorsi educativi e formativi legati all’educazione energetica, allo sviluppo sostenibile ed all’avvicinamento ai green jobs, patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale, che coinvolgeranno dieci scuole della Campania.

La campagna sarà presentata Giovedì 27 ottobre ore 10.00 presso Innovation village – Città della Scienza Napoli alla presenza di Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, Giorgio Zampetti, Direttore Legambiente, Francesca De Falco Dirigente UOD Energia, efficientamento e risparmio energetico, Green Economy e Bioeconomia Regione Campania, Simona Brancaccio Dirigente Staff Tecnico Amministrativo – Valutazioni Ambientali Regione Campania e rappresentanti delle aziende partners Domenico Marinelli, Responsabile Development Campania  Head of Development Italia EDP; Diego Carbone Senior Development Manager Renewables – ENGIE ItaliaGiacomo Ciacci, Amministratore Delegato INERGIA e Marcella Mignosa, Local affairs ERG.

La Campania oggi risulta essere già tra le regioni del sud con maggiore potenza installata, ma può ancora fare tanto altro candidandosi ad essere un vero e proprio “hub delle energie rinnovabili”. Infatti nell’era della transizione energetica per combattere i cambiamenti climatici e ridurre completamente le dipendenze dal gas ogni territorio sarà chiamato a fare la sua parte installando impianti eolici, fotovoltaici, agrivoltaici, di biomasse che richiederanno sempre di più competenze scientifiche e tecniche per realizzarli nonché processi di rigenerazione urbana, ambientale, sociale, culturale ed educativa. In quest’ottica, la scuola può  rappresentare sul piano culturale e sociale uno strumento e un veicolo formativo fondamentale rispetto ai temi energetici e, più in generale, della sostenibilità, accompagnando e guidando i ragazzi e le ragazze ad essere i protagonisti attivi dello sviluppo equo, solidale e sostenibile. 

I percorsi educativi e formativi si serviranno di metodologie attive e partecipative (workshop, laboratori, attività di co-progettazione, visite guidate presso aziende ed università, analisi e monitoraggio, azioni di Citizen science); tali azioni avranno particolare attenzione al coinvolgimento delle ragazze per il superamento degli stereotipi di genere e una maggiore occupazione femminile.

Del resto, c’è una Campania che può essere protagonista, nonostante la crisi, che fa della transizione ecologica un’opportunità per innovare e rendersi più capace di affrontare il futuro. Secondo il Rapporto GreenItaly promosso dalla Fondazione Symbola (2022) in Campania sono oltre 46 mila le aziende (pari al 8,6% delle imprese eco-investitrici del Paese) che nel quinquennio 2017-2021 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green collocandosi al quarto posto in Italia per numero di imprese.

A livello provinciale in termini assoluti, dopo Milano, Roma, troviamo Napoli con 22.450 imprese. Nella classifica provinciale al 10 posto troviamo Salerno con 9.950 imprese e Caserta al 16 posto con 8.070 imprese a conferma della buona performance della regione. In termini di incidenza delle imprese che investono in tecnologie green sul totale delle imprese presenti nella provincia ,Caserta si colloca al quarto posto nella graduatoria con il 42,1%. 

Sotto il profilo dell’occupazione il 2021 si conferma un anno di consolidamento nonostante le gravi difficoltà generate dalla pandemia. In Italia, i contratti relativi ai green jobs – con attivazione 2021 – rappresentano il 34,5% dei nuovi contratti previsti nell’anno. In Campania sono stati attivati 126.700 contratti che corrispondono al 36,2% dei nuovi contratti complessivamente previsti nell’anno a livello regionale, una percentuale superiore alla media nazionale (34,6%). A livello provinciale Napoli si colloca al terzo posto dopo Milano e Roma con 66.960 nuovi contratti , più giù in classifica Salerno con 26.260 contratti.

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