Da un esame più accurato, gran parte della merce, pronta per essere venduta, è risultata non rispondente ai dettami previsti dal Codice del Consumo, poiché sprovvista delle informazioni identificative minime, quali ad esempio i dati relativi al produttore e/o all’importatore, il Paese di origine, la natura dei materiali impiegati per la realizzazione. Tutte notizie che, per legge, devono essere presenti sulle confezioni o sul-le rispettive etichette, in modo visibile, leggibile ed in lingua italiana.
Infatti, l’apposizione di tali diciture garantisce al consumatore finale la consapevolezza della qualità del prodotto che sta per acquistare e, soprattutto, il suo utilizzo in piena sicurezza. La merce irregolare, per un valore di oltre 10mila euro, è stata sottoposta a sequestro amministrativo e il titolare dell’esercizio commerciale è stato segnalato alla competente Camera di Commercio e rischia ora una sanzione prevista da un minimo di 250 ad un massimo di 25mila euro.
L’operazione di servizio svolta sottolinea ancora una volta l’importanza che il Corpo dedica al contrasto della diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza, contribuendo così a garantire una protezione efficace dei consumatori.
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