Fonderie Pisano, Consiglio di Stato respinge ricorso dell’associazione Salute e Vita

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Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato – in sede giurisdizionale (Sezione Quarta-Roma) – ha pronunciato la sentenza con la quale si respinge il ricorso proposto dall’Associazione Salute e Vita, che aveva impugnato la sentenza del Tar (sezione di Salerno) che non ha annullato, come richiesto, il decreto della Regione Campania con cui si approva, invece, il progetto di riesame e di adeguamento dell’AIA rilasciata (DD n. 149 del 26.07.2012) alle Fonderie Pisano, oltre che una serie di atti ad essa connessi.

Va evidenziato che il Consiglio di Stato ha specificato che: “Dallo studio SPES acquisito dal Tar, non si ricava una specifica attribuzione dei livelli di contaminazione presenti nella Valle dell’Irno ed il conseguente rischio di esposizione all’attività della Fonderia“, confermando verità che le Fonderie Pisano hanno sempre asserito e che, invece, più volte sono state oggetto di strumentalizzazioni senza alcuna base scientifica, procurando allarmi nell’opinione pubblica con lo scopo di ottenere visibilità e consenso.

Occorre, inoltre, sottolineare come il Consiglio di Stato specifichi che “L’associazione appellante insiste nel ritenere che per mantenere l’AIA la Fonderia avrebbe dovuto presentare un più radicale progetto di revamping che, però, la Regione non ha ritenuto necessario dal momento che, dopo aver dato una valutazione negativa di precedenti progetti, ha infine espresso un parere positivo sull’ultimo presentato ed oggetto del provvedimento del 30 maggio 2019“.

Ed è ancora il Consiglio di Stato a chiarire che “dagli atti, non si ricava l’esistenza di una situazione di palese superamento dei limiti previsti per l’immissione in atmosfera di prodotti inquinanti, per cui quando l’Arpac attraverso i suoi monitoraggi riscontrerà una siffatta situazione potrà essere messo in discussione l’assetto definito con l’ultima conferenza di servizi“. E specifica che “peraltro non va dimenticato che gli amministratori della Fonderia sono sempre stati assolti dalle imputazioni relative a reati ambientali“.

Ma la sentenza del Consiglio di Stato – come si legge nel comunicato stampa  a firma di Guido Pisano, presidente delle Fonderie Pisano & C SpA, interviene anche su un punto da noi sempre richiamato: “Va osservato comunque che si sta valutando la possibilità di delocalizzare la Fonderia, tenuto conto che essa si trova ormai inserita in una zona residenziale, diversamente da quando era sorta “. Attività che la nostra azienda, anche se con mille difficoltà, sta portando convintamente avanti.

Infine – ha confermato il Consiglio di Stato – che “il principio di precauzione interviene nei casi in cui non vi sono certezze scientifiche circa gli effetti che una certa attività può avere sulla salute umana, ma nel caso di specie non sussistono incertezze di carattere scientifico, ma assenza di prova che vi sia un inquinamento che debba essere eliminato con misure molto più radicali di quelle disposte dalla Fonderia Pisano“.

Le Fonderie Pisano accolgono con soddisfazione questa ennesima sentenza che legittima il corretto operato, a dimostrazione che – quando giudici terzi analizzano nella interezza le vicende dell’azienda – non possono che confermare il pieno rispetto delle procedure e delle leggi.

 

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