È quanto sarebbe emerso – riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – dai dati Agenas, ripresi dal Tribunale per i diritti del Malato e Cittadinanzattiva che, ancora una volta, puntano l’attenzione sulle criticità del pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria di Salerno, più volte segnalato.
“Non è un un problema della sola Azienda Ospedaliera, ma della intera Asl in quanto i reparti chiusi, i servizi che funzionano solo sulla carta e le disfunzioni dei presidi della Asl di Salerno costringono i cittadini a rivolgersi all’unico pronto soccorso del Dea di Secondo livello e sede di Hun per le reti che si trovano al presidio ospedaliero per infarti, ictus e traumi – hanno dichiarato Margaret Cittadino, Maria Grazioso, Maria Pastore e Pasquale Trotta – E’ sconvolgente che i direttori generali, i direttori sanitari, i sindaci di Salerno e Provincia, gli organismi intermedi (conferenza dei sindaci) restino impassibili di fronte a dati sconfortanti sulla riduzione della speranza di vita (due anni in meno rispetto ai cittadini del centro-nord), sulla mortalità evitabile (soprattutto per tumori e patologie cardiovascolari) che vedono la Campania ai primi posti”.
La richiesta è quella di ripristinare i posti letto tagliati o inattivi, ripristinare tutte le funzioni assistenziali previste, e soprattutto mettere mano al potenziamento e riorganizzazione dell’assistenza territoriale (decreto 77), dell’assistenza domiciliare, (c’era e ci sono i finanziamenti) accelerare le procedure di reclutamento e rispettare le regole contrattuali su turni e orario di lavoro.