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I tanti troppi “Festival del Cinema” senza averne titoli (di Enzo Todaro)

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In Campania ormai c’è l’inflazione delle rassegne cinematografiche. Molti usano presentarsi all’opinione pubblica come “Festival del Cinema” senza averne titoli.

E’ impossibile quantificare numericamente i tanti festival. Ne citiamo solo alcuni che si svolgono ad Ischia, a Sorrento, a Capri, a Bemevento, ad Avellino a Salerno e in provincia con varia denominazione.

La scelta di seguire i “Festival del cinema” non è difficile, né ardua. A mio modesto parere, si possono rappresentare con il numero perfetto: tre.

Il “Giffoni Film Festival”, la Rassegna Cinematografica di Capri e il Festival Film di Ischia.

Per tuttti gli altri c’è la ripetizione della presentazione dei registi, delle interpreti e degli interpreti.

Riescono a sopravvivere alla crisi economica con sovvenzioni pubbliche e private.

Se il patron è un privato cittadino è bene che rischi in prima persona e non chieda l’intervento delle istituzioni, delle associazioni nazionali no- profit, delle fondazioni a capitale pubblico.

Nessuna delle tante autorità locali ha risposto alle sollecitazioni di trasformare il “Festival del Cinema di Salerno” in fondazione per riacquistare l’importanza che aveva quando con la dicitura “a passo ridotto”, fu la prima rassegna cinematografica in Europa dopo il secondo conflitto mondiale.

Fu costituito dall’intuito e dalla professionalità del dr. Ignazio Rossi.

Riuscì , con molti sacrifici, anche economici a portare avanti ed a programmare ogni anno il Festival sino al giorno della sua scomparsa. Il Festival vive ancora, si fa per dire, con la presidenza del dr. Mario De Cesare.

di Enzo Todaro

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