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I giornalisti professionisti disoccupati hanno priorità nel lavoro (di Enzo Todaro)

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Il potere discrezionale è un’altra delle tante bufale del giornalismo italiano. Si affida, quindi, al “capo” se e quando pubblicare una notizia, un fatto di cronaca indipendentemente se èà di interesse pubblico.

Ma se non sei nelle grazie del “capo” qualcuno, a lui vicino, ti dirà che non c’è spazio oppure che la “notizia” non ha “dignità” di essere pubblicata.

Eppure, nell’ordinamento professionale è scritto che è un dovere pubblicare “compiutamente e correttamente” le notizie di interesse generale

La frase “conti se conosci qualcuno” vale anche nel mondo dell’informazione

Un altro dovere disatteso riguarda i giornalisti professionisti disoccupati che hanno priorità nel lavoro. Non tutti sono a conoscenza che al giornalista professionista è inibito ogni altro lavoro al di fuori di quello dell’informazione.

Un espediente furbesco è quando si decide di pubblicare un avvenimento non nello spazio dovuto, per l’eco che può avere nell’opinione pubblica, ma ridotto ai minimi termini. Un sistema che non è di assoluzione rispetto a ciò che è codificato nella deontologia professionale. Qualcuno ha detto: “siamo in tanti, ma non lo siamo tutti”

di Enzo Todaro

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