Un anziano, residente a La Spezia, è deceduto alcuni giorni fa e nella sua vita si era separato e risposato. All’obitorio c’erano entrambe le consorti ma, mentre le due donne stavano sbrigando le pratiche burocratiche per la sepoltura, un messo comunale si è avvicinato con tatto e discrezione alle signore, dicendo che era la moglie che doveva mettere la firma.
Le donne stentavano a crederci: il fatto assurdo è che il nome e il cognome delle signore in causa non corrispondevano a quelli sull’atto ufficiale dell’anagrafe che indicava la reale consorte. Si è così scoperto che c’era una terza donna nella vita dell’anziano, che aveva sposato regolarmente 7 anni prima, ma nessuno conosceva la sua esistenza, a parte i familiari di lei.
Come se non bastasse, la moglie “ufficiale” non sapeva nemmeno della morte del coniuge e, una volta arrivata in camera ardente, ha dovuto incrociare gli sguardi delle due ex furiose. Non è chiaro il motivo per cui l’unione con la donna fosse del tutto segreta, ma sta di fatto che è proprio lei, ai sensi di legge, la persona che poteva decidere ufficialmente su come agire con le ceneri del marito.