Ospedale di Sarno in emergenza. Fials Salerno: pazienti in corridoio, carenza di personale

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La scrivente O.S. Fials intende comunicare le numerose criticità che ci vengono segnalate in queste ore dai lavoratori e dagli utenti che affluiscono al Presidio Ospedaliero di Sarno, che smentiscono la narrazione di relativa tranquillità in questa fase dai vertici della Regione.
Situazioni insostenibili in PS, in reparti e servizi, evidenziate da mesi senza che nessuno abbia mai preso provvedimenti, si continua a far finta di nulla e non importa se i carichi di lavoro e il turn-over non consentono il recupero psico-fisico, che porterebbe ad un burnout del personale. Una situazione di estremo disagio.
Reparti in over booking, barelle nei corridoi del Pronto Soccorso, ove il paziente staziona per 4-5 giorni in attesa di un eventuale ricovero nei reparti, personale sanitario carente e stremato da doppi turni, riposi saltati, ferie negate, altri istituti contrattuali non rispettati e condizioni lavorative indegne.
Le barelle nel corridoio in Pronto Soccorso preoccupano questa O.S. Tale “stazionamento” nei locali del Pronto Soccorso, comporta un numero maggiore di pazienti da assistere in una condizione già ai minimi termini, ove, solo grazie al sacrificio e la dedizione degli stessi lavoratori si riesce a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza.
Un numero, significativo, di barelle in più, non è banale!
Qualità e quantità non vanno propriamente a braccetto!
Una situazione che mette a dura prova il personale medico, infermieristico e Oss del PS che, pur operando con la massima diligenza e professionalità è impossibilitato ad assicurare un’assistenza efficace ed efficiente, sia per motivi logistici e sia per l’insufficiente numero di operatori. La significativa modificazione dell’ambiente di lavoro ed il sovraccarico assistenziale, dovuto all’eccesso di pazienti che stazionano per giorni nei locali del P.S., rileva problemi di sicurezza per sé stessi e per gli altri degenti. Lo stallo di una barella di corridoio comporta:
 • assenza di privacy, il paziente rischia di “subire” cure igieniche plateali e pubbliche;
• mancanza di campanello per avvisare delle necessità;
• lontananza da una sorgente elettrica vicina, per le necessità quotidiane, ma anche per l’utilizzo, in emergenza, di apparecchi medicali;
 • assenza di fonte di ossigeno disponibile;
 • bombole d’ossigeno viaggianti.
 Si raffigura un vero e proprio cedimento della filiera emergenza urgenza caratterizzata dalla carenza di personale e turni massacranti, ricorso al lavoro straordinario in spregio alla normativa contrattuale. In PS si registra una carenza ASSOLUTA di personale medico, i turni sono coperti da altri medici dei reparti costretti a dover lasciare sguarnite le proprie Unità Operative di competenza. Questo, purtroppo, determina un rallentamento delle dimissioni, con difficoltà di reperimento di posti letto adisposizione.
La fotografia attuale è dettata da una drammatica complessità della risposta sanitaria al proprio territorio. Tale situazione non è più tollerabile. La professionalità degli operatori della sanità che prestano servizio in questi contesti va assolutamente tutelata e riportata a livelli minimi di dignità!
Le competenze dei professionisti vanno valutate e non svilite ed umiliate come sta accadendo ora. Dopo la pandemia niente è cambiato. Continua la fuga dei medici dagli ospedali, continua la sofferenza del personale medico, infermieristico, continua la sofferenza dei pazienti che non trovano risposte alle richieste di cure in un sistema vicino al collasso, senza differenze di latitudine.
 Ci troviamo di fronte a un processo di consunzione della Sanità Pubblica, certificata dalla crisi dei pronto soccorso affollati di pazienti e deserti di medici, alla quale serve un approccio di sistema che riconosca la medicina di prossimità e quella ospedaliera come due facce della stessa medaglia e un sostanziale cambio di paradigma culturale, politico organizzativo per procedere ad una vera e propria trasformazione.
Gli utenti, medici, infermieri e il personale sanitario tutto del P.O. di Sarno meritano considerazione e rispetto!
E soprattutto meritano un ospedale che dia risposte serie e non crei ulteriori domande di salute, particolarmente in virtù delle altissime qualità dei professionisti che vi lavorano; professionisti validi e dediti al proprio lavoro che però in tale contesto organizzativo tendono a soccombere fagocitati dal caos regnante.
È urgente intervenire a tutti i livelli, mettendo in atto tutte le azioni che possono determinare immediata risoluzione

 

Lo scrive in una nota la Segreteria Provinciale Fials Salerno

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