Salernitana, a Firenze si sono viste vecchie lacune e strane paure: ora riscatto a Monza

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Si sono spente le luci sul Franchi e restano le ombre di una prestazione che non convince appieno. Non si fanno drammi, ma almeno ai supporter granata un pizzico di tristezza, che fa rima con l’amarezza dell’illusione del pareggio, prima della resa finale, è concessa. Triste è anche constatare che nella brillante ed organizzata Firenze, non ci fossero navette in grado di trasportare i tifosi della Salernitana dallo stadio alla stazione, costringendoli a macinare chilometri a piedi di notte per rientrare alla base. Si spengono le luci sul Franchi, ma non si sono mai accese quelle delle telecamere di DAZN, con l’app al buio per l’intera durata del primo tempo. Firenze è triste, quindi, anche per chi ha atteso a lungo il ripristino di un servizio che, giova ricordare, è a pagamento. Sul turno infrasettimanale, in definitiva, non resta che calare un velo, voltare pagina e ad attendere tempi migliori a Monza. Quel che resta e che va analizzato, invece, da squadra ed allenatore, soprattutto, è la prestazione, mista alle scelte del tecnico. Il turnover non ha dato i suoi frutti. Vilhena sulla fascia sinistra non ha convinto. L’esperimento ha costretto lo stesso tecnico a tornare praticamente sui suoi passi, con conseguente spostamento di Mazzocchi a sinistra e slittamento di Candreva sulla corsia esterna, mentre nelle ultime partite era stato trovato un equilibrio, con i due impiegati a destra, grazie all’inserimento di Bradaric sulla corsia opposta. In difesa, c’è qualche elemento che non rende come dovrebbe e quando manca l’esperienza Fazio le lacune emergono ancor di più. Bonazzoli, anche se impiegato dal primo minuto, non ha brillato. La nota lieta è il rientro di Bohinen tra i titolari, ma proprio quando la Salernitana stava per iniziare a macinare gioco, con gli ingressi di Maggiore e Dia, il norvegese, che aveva finito la benzina, è tornato in panca. Gli spunti su cui lavorare, in vista dell’ultima partita del 2022, in terra brianzola, non mancano di certo.

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  • Gli spunti sono:
    Bohinen in campo dall’inizio, tanto è l’ultima;
    Dia dall’inizio con Piatek o Bonazzoli
    Bradaric a sinistra
    Candreva interno destro, quando non ne ha più può entrare Villhena o Kastanos

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