La LAV, tramite l’Osservatorio Nazionale Zoomafia, ha contattato la redazione del programma televisivo fin dal giorno successivo alla messa in onda del servizio durante la puntata di mercoledì 9 novembre. Nel servizio sono state diffuse immagini relative ad una richiesta di intervista a tale V.
V. (indagato per la scomparsa della ragazza e al momento della registrazione posto agli arresti domiciliari per altri fatti), il quale, in risposta alle domande della giornalista Chiara Gazzanica, diceva, in dialetto: “Ora vi faccio vedere io, ora faccio scendere i cani”, con palese atteggiamento intimidatorio. La giornalista Chiara Gazzanica chiede: “Ma che problema c’è? Fai uscire i cani per cosa? (…) cioè è una minaccia? Ci minacci perché fai uscire due cani?”. Nelle immagini si vedono due cani, simil Corso, di colore nero, avvicinarsi senza assumere, tuttavia, atteggiamento aggressivo nei riguardi della giornalista e degli operatori.
Sempre nel servizio, poco più avanti, la giornalista in studio Federica Sciarelli ha commentato dicendo “Tra l’altro stanno arrivando altre testimonianze, pensate, ci parlano anche di questi due cani e ci dicono che questi cani venivano lasciati sul terrazzo al sole, senza acqua, senza cibo, e che gli andavano a buttare l’acqua, probabilmente i vicini perché gli facevano pena anche i cani”.
Sulla base di quanto emerso nel programma, ovvero che gli animali sono stati utilizzati come strumento di minaccia nei riguardi della troupe televisiva e che sono arrivate alla redazione di “Chi l’ha visto” segnalazioni in merito ad una presunta detenzione in condizioni di maltrattamento, considerato che, se le segnalazioni rispondono a verità, sono potenzialmente ravvisabili i reati di maltrattamento di animali e di detenzione incompatibile, è stata inoltrata richiesta di sopralluogo e contestuale sequestro degli animali per violazione agli articoli 544 ter e 727 del codice penale e per impedire che gli stessi vengano utilizzati nuovamente per la commissione di atti intimidatori.
Nella denuncia è stato posto l’accento sul rischio di vittimizzazione che gli animali corrono. I fatti emersi suggerisco l’esistenza di elementi concreti che fanno apparire verosimile che gli animali in questione siano tenuti in un contesto abusante e in condizioni non rispettose delle loro esigenze etologiche.
È stato sottolineato come la letteratura scientifica abbia individuato una correlazione tra violenza domestica e maltrattamento di animali e indicato tra i fattori di rischio nel processo di vittimizzazione animale anche il pericolo derivante dal vivere in famiglie disfunzionali, o in cui prevalgono condotte aggressive e abusanti, ovvero in contesti violenti che, come conseguenza, determinano anche comportamenti non rispettosi delle loro esigenze etologiche. Animali che possono essere vittimizzati sotto molteplici aspetti, come incuria, abbandono fisico ed emotivo e maltrattamenti vari.
La LAV si è resa disponibile a prendere in affidamento gli animali in caso di, auspicabile, sequestro.