Il provvedimento, che ha accolto le richieste presentate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno, è stato adottato a seguito dei fatti accaduti la notte tra il 9 ed il 10 luglio uu.ss., allorquando due gruppi di giovani si sono fronteggiati nell’affollata piazza Gloriosi, scatenando una violenta rissa nel corso della “Notte Bianca” organizzata dall’Amministrazione Comunale.
In quell’occasione il personale della Polizia di Stato, impegnato a garantire l’ordinato e pacifico svolgimento della manifestazione, è stato infatti costretto ad intervenire per sedare la violenta lite scoppiata tra alcuni giovanissimi, alcuni dei quali sono stati soccorsi in ragione delle lesioni riportate.
All’indomani degli eventi, la Procura della Repubblica per i Minorenni ha immediatamente delegato le attività di indagine alla Squadra Mobile di Salerno, alla Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni di Salerno ed alla Sezione di Polizia Giudiziaria della stessa Procura.
Gli esiti delle attività condotte congiuntamente hanno così permesso di ricostruire la dinamica dei fatti. Invero, l’analisi delle chat estrapolate dai cellulari dei giovani identificati sin da subito e l’escussione di taluni di essi hanno consentito di addivenire alla compiuta identificazione di ulteriori partecipanti alla rissa, all’attribuzione delle singole condotte nonché all’individuazione dei futili motivi che hanno dato luogo al violento scontro.
L’insieme degli elementi probatori raccolti ha pertanto determinato il Giudice per le Indagini Preliminari a disporre le misure della permanenza domiciliare nei confronti di dieci minorenni e dell’applicazione delle prescrizioni nei confronti dei restanti sei.
Si tratta di un ulteriore episodio di violenza gratuita ed ingiustificata che vede coinvolti ragazzi del centro cittadino durante le ore della movida giovanile. Fenomeno, questo, che sta assumendo connotati sempre più allarmanti e che si sta innestando in un contesto in cui sono carenti i momenti di vera socialità tra giovani.
Si è reso pertanto necessario l’intervento delle Istituzioni, volto a tutelare la collettività ed ad evitare l’evidente rischio di reiterazione di analoghe condotte.