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Rissa a Salerno durante la notte Bianca: «Bulli, triviali e insensibili»

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Le botte tra i figli della «Salerno bene» originate da uno sgarro per futili motivi in occasione della Notte Bianca nella zona orientale di Salerno.  Emergono particolari nella misura cautelare ai firma del gip Giuseppina Alfinito del Tribunale per i minorenni di Salerno.

La figura del «capo branco» che il giudice descrive «di indole tracotante, aggressiva, bullizzante, supponente, con trivialità di linguaggio esprimendosi anche in forma dialettale». Caratteristiche carismatiche per gli altri componenti del gruppo che lo seguono «nella spedizione punitiva» contro chi si era permesso di dire al fratello 14enne del «capo» di scendere dal motorino ed aver risposto con un «sto muccus» alla provocazione che «avrebbe urinato proprio su quel mezzo» (qualche testimone dice addirittura «in testa»).

Tanto bastò per innescare la rissa, che dopo 4 mesi ha portato alla notifica di 16 provvedimenti cautelari: 10 di permanenza in casa e 6 prescrizioni. Lo scrive Il Mattino oggi in edicola

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