Il festival fu ideato dall’intelligenza del non dimenticato dr. Ignazio Rossi che aveva dimestichezza con la cinepresa 8mm/.
Una rassegna che dopo le rovine dell’ultimo conflitto mondiale sostituiva il “Festival di Venezia”
Il Festival di Salerno voleva essere anche lo sprono per riprendere la macchina da presa inizialmente a “formato ridotto”
La prima edizione ebbe come scenario il “Teatro Verdi” e richiamò a Salerno politici del primo Governo dell’Italia in fase di ricostruzione
Fu la capacità di Ignazio Rossi di far convergere a Salerno attrici, attori, cineasti tutti disoccupati per effetto della distruzione dei cosiddetti futuri alleati.
Ignazio Rossi ebbe il conforto, la collaborazione di noti professionisti salernitani e di un manipolo di giovani salernitani oggi affermati professionisti.
Fra i tanti ne cito solo uno: l’avv. Giovanni Avallone.
Il Festival oggi si regge sui trampoli. Ha perso il suo significato e non vale la presenza di attori e attrici in “ventiquattresimo” e presunti critici cinematografici.
Chi non ha memoria storica non ricorda l’artefice del festival di Salerno: Ignazio Rossi!
A mio modesto parere bisognerebbe ricordare come è nato, chi l’ha inventato e quale seguito ha avuto fino alla morte prematura del suo ideatore.
Cenni storici, perché le giovani generazioni vengano opportunamente informate ad ogni edizione del Festival
Non per caso, anni fa fu lanciata l’idea della Fondazione Comunale
Enzo Todaro
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