Ilaria Facci nasce a Roma nel 1982. Nel 1984, a due anni, le viene diagnosticato Retinoblastoma’ all’occhio sinistro: la madre scorge, attraverso una fotografia, uno strano riflesso bianco nella sua pupilla. Operata d’urgenza, le viene tonto l’occhio. Di fatto subisce un’amputazione. Questa mancanza le ha insegnato a guardare il mondo in modo diverso. Eppure solo nel 2012, dopo una forte crisi depressiva, è riuscita a trovare il modo di tirare fuori la sua arte, quando l’obiettivo fotografico è diventato per lei una terapia.
Nei suoi ritratti Ilaria è quasi sempre nuda e in posizioni antiestetiche (spesso è stata censurata e bloccata dai social), non prepara alcun set e non si mette in posa: si lascia solo trasportare dall’obiettivo. Si tratta di autoritratti realizzati in interni con luci calde e morbide, nei quali il suo corpo si presenta nudo e qualche volta avvolto o drappeggiato da stoffe in cui prevalgono i colori primari – il blu o il rosso – che richiamano atmosfere rinascimentali e barocche.
Inizialmente, le sue foto erano una sorta di diario, uno strumento attraverso il quale, con un gesto egoistico e privato, cercava di scoprire qualcosa in più su sé stessa e tirava fuori le sue fragilità, senza condividerle con il mondo esterno. Oggi condivide i suoi scatti anche per raccogliere fondi per la ricerca che l’ha salvata, infatti ha messo in vendita le serie fotografiche “Autoscatti sbagliati e Retinoblastoma”. Per unire l’arte al sociale e ringraziare la ricerca che l’ha salvata.
Ilaria Facci sarà ospite della Scuola di fotografia “iophotografo” in una Open Call il 24 novembre alle ore 18,30 presso il centro formativo di “Salerno Formazione” dove giovedì, nelle aule della sua nuova struttura, in via Raffaella La Crociera n.7, si potrà assistere all’incontro. L’evento organizzato dall’Associazione culturale “ventimillimetri” è il primo seminario di un interessante calendario per gli appassionati della fotografia e non solo. E’ possibile assistere all’incontro contattando l’associazione “ventimillimetri” al numero Whats App 3280297298 per ricevere il link dell’evento.
“Ilaria Facci non è indifesa. È coraggiosa; ci affronta a corpo nudo, sottoposto a tensioni, torsioni, contorsioni, in una lontana memoria di Lucien Freud, e in una, più vicina, di Jenny Saville. Quei corpi si decompongono, o sono schiacciati; e resistono. Questi, di Ilaria, si sublimano, si trasfigurano, si fanno anime, come la Pietà Rondanini, sublime ultimo pensiero di Michelangelo; o foglie, come nell’Apollo e Dafne di Bernini.”
Vittorio Sgarbi
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