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Disordini e tensioni al comizio elettorale di Salvini a Cava: 17 persone a processo

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Diciassette persone, tra le quali molti giovani non ancora 30enni, sono finite a processo per quanto accaduto al comizio elettorale che Matteo Salvini, attuale ministro alle Infrastrutture, tenne nell’agosto del 2020 a Cava de’ Titreni.

Il segretario della Lega giunse nella valle metelliana – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – per incontrare sostenitori e simpatizzanti, nell’ambito del tour nel salernitano per le regionali.

In sei sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, mentre tutti rispondono di radunata sediziosa, l’articolo del codice penale che punisce chi fomenta o promuove una rivolta. Circa 300 persone si dotarono di striscioni e oggetti che dovevano provocare disturbo o suoni molesti, come pentole, coperchi, tamburelli e una cassa amplificatore.

L’incontro di propaganda elettorale fu inoltre turbato – secondo informative di polizia – anche dall’accensione di un candelotto fumogeno.

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