Una delegazione di circa 30 esponenti della Fondazione (amministratori, attivisti civili, associazioni o semplici cittadini), provenienti da varie parti di Italia, in rappresentanza del Nord, dell’Emilia Romagna, della Campania, della Puglia, della Calabria, dell’Umbria, si è confrontato a lungo con il Presidente Conte.
IL DOCUMENTO. Al termine della discussione è stato consegnato a Conte anche il documento programmatico elaborato dalla Fondazione Vassallo con le criticità vissute nelle varie regioni italiane, con le questioni emergenti, la necessità di intervenire su problematiche ambientali urgenti del centro-sud Italia, sul dissesto, sull’abusivismo edilizio, sui PUC, sullo scollamento della politica dalla realtà quotidiana. Un’ampia digressione costruttiva, che riporta in calce anche idee e proposte normative, ma soprattutto la necessità di recuperare la vis di una Politica fatta di relazioni umane e sociali, oltre il web.
LA T-SHIRT. A Conte, in regalo, anche la t-shirt simbolo della Fondazione, con il monito del Sindaco Pescatore: “Lo Stato siamo noi, sono i paesi che fanno il Paese”.
«Siamo al fianco di tutte le attività della Fondazione. Esprimete una passione politica, anche se molti non hanno tessera di partito, impegnati nel sociale e nell’associazionismo. Il MoVimento deve ossigenarsi attraverso queste istanze, cogliere, vagliare», afferma Conte. «Abbiamo attraversato varie traversie, tanti traumi interni, il MoVimento ha rischiato di scomparire, per ragioni esogene ed endogene, fattori interni ed esterni. Ora, creata l’architettura statutaria, dobbiamo dialogare con i territori».
IL MODELLO VASSALLO. Angelo Vassallo diventa modello amministrativo, attraverso le parole degli esponenti della Fondazione, emblema che identifica l’art. 54 della Costituzione, secondo cui “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. «Angelo è esempio di chi adempie con disciplina e amore al proprio incarico, entrato in politica senza uscirne arricchito, creando però le condizioni per la crescita economica e lo sviluppo di tutto il suo territorio (si pensi all’ambientalismo, alla difesa dalla cementificazione, alla tutela del mare con la conquista della prima bandiera blu e alla Dieta Mediterranea come patrimonio Unesco). Simbolo di lotta imperterrita contro il malaffare, in cui i cittadini sono tali e non sudditi, nel rispetto delle regole e dell’autonomia delle persone».
«Il Mio Sindaco – esordisce Salvatore Micillo, coordinatore regionale M5S Campania – riferendosi ad Angelo Vassallo Sindaco Pescatore – Prendo come monito personale la sua figura diventata per me un simbolo di libertà che sento vicino: da lui ho appreso il senso del culto della società civile a servizio di un progetto innovativo. Nella Fondazione vedo una battaglia fatta di temi, di cuore, di persone. Durante la marcia dello scorso 3 settembre ad Acciaroli, ho sentito ogni passo di quel percorso che ci ha portato dal porto al luogo dell’omicidio Vassallo, ho assaporato ogni respiro. Noi realizzeremo grandi sogni insieme”.
Un’aggregazione di idee, che travalica i confini nazionali ed espande la visione illuminata del Sindaco Pescatore. «Per questo incontro ho invitato gli amici della Fondazione che rappresentano i territori e le sue problematiche – spiega Dario Vassallo, presidente della Fondazione Vassallo – In questi 12 anni abbiamo messo insieme, come Fondazione, una rete che spazia dal Nord a Sud, accomunati da una visione differente di Politica. Come Fondazione rincorriamo un sogno di legalità nella pubblica amministrazione, di cultura, di tutela e promozione ambientale. Non vogliamo che le forze si disperdano, ma vogliamo convogliarle e dare voce ad un’Italia differente, nuova, che si adopera per la società civile sulla base dei valori visionari e pionieristici di Angelo Vassallo, Sindaco Pescatore. Il documento programmatico sulle esperienze territoriali, racconta le difficoltà dei piccoli paesi che noi rappresentiamo, dal Cilento ai borghi d’Italia a rischio spopolamento, che non hanno mai visto una politica seria, vicina, presente, ma solo una politica che è venuta a prendere, a prosciugare le risorse ambientali e naturalistiche. Noi vogliamo innescare una visione diversa, vogliamo ritornare a una politica sui territori come insegnava Berlinguer».