Una buona parte di questa mensilità aggiuntiva ragionevolmente sarà spesa a dicembre per pagare, in particolar modo, le bollette di luce e gas, la rata del mutuo, il saldo dell’Imu della seconda abitazione, ma è altrettanto auspicabile che la rimanente parte venga utilizzata per rilanciare i consumi natalizi. Quest’ultima, una voce che ha una incidenza assai importante sul bilancio annuale di molti artigiani e di altrettanti piccoli commercianti.
Si stima che quest’anno la spesa per i regali natalizi dovrebbe toccare almeno la stessa soglia registrata il 2021, quando sfiorò i 9,5 miliardi di euro. La contrazione registrata durante gli ultimi tempi in parte è anche ascrivibile al fatto che molti italiani anticipano a novembre l’acquisto dei regali, approfittando del “black friday”.
Con meno acquisti a pagare il conto sono stati soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e, sebbene in parte, la grande distribuzione organizzata sono riusciti ad ammortizzare il colpo. Speriamo che pure grazie alle tredicesime, del mese alle porte si torni a spendere intelligentemente, ridando così fiato alla domanda interna che, purtroppo, è destinata a contrarsi.
Anche nel 2022 i generi alimentari dovrebbero confermarsi la tipologia di regalo natalizio più gettonato; seguono i giocattoli, i prodotti tecnologici, i libri, l’abbigliamento/scarpe e gli articoli per la cura della persona. Non c’è dubbio alcuno che i cosiddetti regali digitali subiranno una decisa impennata: potendo essere acquistati agevolmente, senza doversi recare presso i negozi fisici
di Tony Ardito