Il 21enne L.L. è accusato – come riporta, in prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – di incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi raziali, etnici e religiosi, apologia di gravi crimini di tipo terroristico e diffusione di materiale pedopornografico su Telegram.
È quanto emerso dall’inchiesta dalla Dda di Genova, che ha scoperto le “chat degli orrori” e portato a tre arresti, con la misura dei domiciliari per il giovane vallese. Quest’ultimo avrebbe rivelato di essersi interessato solo per motivi di studio, dicendosi estraneo all’accusa di essere un fruitore di materiale pedopornografico e ai messaggi inneggianti al nazismo.