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Manovra 2023, si lavora su pensioni e Iva. Nodo Superbonus

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È una corsa contro il tempo per scongiurare l’esercizio provvisorio: a 27 giorni dalla scadenza di fine anno sono ancora tanti i nodi da sciogliere nell’approvazione della Legge di bilancio 2023. Tra i temi particolarmente spinosi ci sono le pensioni, dov’è ancora tutta da discutere l’Opzione donna. Ma, oltre i confini della Manovra, si guarda anche al Superbonus

IL PROBLEMA DEL SUPERBONUS – A giorni, ad esempio, dovrebbe arrivare una soluzione sui crediti incagliati del Superbonus, che confluirà negli emendamenti del decreto Aiuti quater, così da dare una risposta immediata all’emergenza delle imprese edili, che non riescono ad avere indietro il credito che hanno anticipato per i lavori dei condomini

L’AIUTO DELLE BANCHE – La rassicurazione è arrivata dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: “Sul Superbonus le imprese devono essere salvaguardate, nel giro di un paio di giorni dovremo avere delle risposte che verranno calate nell’Aiuti quater“, ha spiegato. Il viceministro ha anche esortato il sistema bancario ad agevolare le procedure, visto che “dalla cessione dei crediti edilizi ne sta traendo anche profitti e benefici“, date le commissioni chieste ai cessionari

IL TEMA DELLE CILAS – Sempre sul Superbonus, il Tesoro sta valutando la riapertura dei termini (scaduti il 25 novembre) per presentare le Cilas e beneficiare del vecchio sconto al 110%, dopo il pressing arrivato da tutti i partiti, dalla Lega al M5S, che hanno presentato emendamenti al decreto Aiuti quater per estendere la scadenza a fine anno

IVA E BONUS SUD – Il viceministro Leo, in tema Manovra, apre anche un altro fronte: “Dovremo andare a rivedere l’Iva” perché “abbiamo tante anomalie, tante impostazioni che non sono in linea con le direttive comunitarie”. Intanto Forza Italia si dice rassicurata dalle parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha annunciato la proroga in Manovra del “bonus Sud”, ovvero il credito di imposta per le imprese che investono nel Mezzogiorno

RIFINANZIARE TRANSIZIONE 4.0 – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, fa sapere che si lavora anche “per rifinanziare transizione 4.0, cioè il credito d’imposta a favore delle imprese che intendono rinnovare”. Si farà dopo “un confronto con l’Europa” e, se sarà positivo, si potranno usare “i 3,8 miliardi del Pnrr che non sono stati utilizzati”

PNRR – C’è anche un altro tema della Manovra che resta legato al confronto con l’Ue: l’aumento a 60 euro della soglia dei pagamenti con il Pos, che per la Corte dei conti viene meno agli impegni presi con il Pnrr sulla lotta all’evasione. Proprio sul Pnrr, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida dà voce al pensiero di Fratelli d’Italia, ribadendo come sia stato fatto “in fretta e furia”

CAMBIAMENTI POSSIBILI IN PARLAMENTO – Secondo il ministro, servirà “rimodulare le risorse e i tempi del Pnrr”, e le modifiche non sono “un tabù”. Nemmeno quelle sulla Manovra: “Si potrà ragionare anche in Aula di come eventualmente migliorarla perché siamo aperti a tutti i miglioramenti possibili”, sottolinea Lollobrigida

 

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