Il tema centrale dell’iniziativa coincide con la nostra missione sociale: il benessere e la tutela dei diritti, soprattutto delle fasce più fragili. Ben-essere significa molte cose e gli appuntamenti in cui la “tre giorni” si articola lo dimostrano: si tratterà delle istituzioni culturali, come il Museo e la Biblioteca e del loro interagire, a tanti livelli, con il sociale.
I relatori, ciascuno nei propri ambiti e competenze, affronteranno i diversi aspetti di Istituzioni ormai intimamente coese con lo sviluppo, ovvero luoghi ove si vanno a studiare i patrimoni culturali di un territorio, del nostro territorio, per proporne il rilancio in nuovi e diversi modelli di sviluppo.
Cruciale è la contiguità con la Scuola, alla quale si chiede di considerare luoghi di cultura come il Parco archeologico, il colle di Bonadies con il Castello Arechi, la Biblioteca o il Museo Provinciale, come i propri laboratori permanenti, riempiendo sale e viali del colore e delle espressioni culturali di una gioventù, lasciata, troppo spesso, a guardare e che ora deve partecipare.
Danza, teatro, yoga, meditazione, poesia, scrittura, sono parte della seconda giornata di incontri con il pubblico. Momenti dedicati alla cultura dell’espressione e del movimento, alla lettura del proprio sé interiore ed all’esercizio del corpo, in armonia con la respirazione ed il pensiero.
Educazione alla pace ed inclusione sociale delle fasce deboli o svantaggiate, come i detenuti dell’ICATT di Eboli ed ancora cultura e politica delle pari opportunità, con un excursus storico sul medioevo salernitano e sulle donne-medico, che tanto onore diedero a questa Città e che furono precorritrici di quel pensiero di giustizia ed equità di genere, che ancora fatica ad affermarsi.
L’Associazione promotrice, nel definire ben-essere, si ispira a questi grandi temi del progresso umano, che, per la nostra terra, rappresentano la continuità di culture preesistenti. Sono queste le consapevolezze, irrinunciabili, capaci di dare senso e direzione alle vite di ognuno, come la rotta di una piccola nave, verso l’Itaca del cuore.
Commenta