Il personale, infatti, in più occasioni – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – si sarebbe rifiutato di far entrare almeno un parente per paziente anche per quelli in possesso di riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità e pazienti con alzheimer, demenze o altri deficit cognitivi anche lievi come affermano le normative nazionali e le circolari regionali.
Altra segnalazione riguarda la scarsa assistenza offerta soprattutto ai pazienti anziani che già vivono la malattia con angoscia, non tollerano l’isolamento e l’assenza dei familiari e spesso piangono spaventando gli altri.
“Tutte conseguenze del sovraffollamento non dovuto al super afflusso ma alla mancanza di posti letto e alla difficoltà di smistare i pazienti nei reparti specifici – dichiarano Margaret Cittadino, Maria Grazioso, Maria Pastore e Pasquale Trotta – Ci arrivano segnalazioni anche per quanto riguarda verosimili o riportate inesattezze nelle diagnosi di dimissioni.
Nella situazione data è molto alto il rischio clinico per pazienti e operatori e questo è uno dei motivi che spingono i medici ad andare via. Non è possibile che tale problematica non venga affrontata con la serenità che merita e a tutti i livelli di responsabilità dell’azienda ospedaliera e Asl Salerno”.