Nel 2011 Dario Vassallo Presidente della Fondazione Angelo Vassallo, insieme al giornalista Nello Governato, hanno messo tutto nero su bianco scrivendo il libro “Il Sindaco Pescatore” mettendo a fuoco i tratti di un uomo “rivoluzionario” solo perché “onesto”. Molti, infatti, i progetti di taglio ambientalista portati avanti dal Sindaco Pescatore senza che tutti gli fossero ufficialmente accreditati.
Nel libro Dario Vassallo lo racconta attraverso storie e aneddoti di buona amministrazione, tanti episodi che spaziano dalla lotta contro gli abusi edilizi al raggiungimento di percentuali record di raccolta differenziata comunale. Il Sindaco Pescatore delinea la storia esemplare di un uomo capace di fare il bene, di pensare per gli altri, di alzare lo sguardo verso quell’orizzonte limpido che aveva imparato a guardare durante le albe al lavoro sul suo peschereccio. Un uomo che era già un eroe prima che qualcuno lo ammazzasse.
Dopo 12 anni il libro il Sindaco Pescatore sarà di nuovo disponibile. Tutto era rimasto fermo a quella notte buia: “Chi ha ucciso Angelo? Chi sono i complici? Chi è il mandante? Soltanto il perché di questo delitto è evidente e non deve attendere i tempi lunghi dell’investigazione. Angelo Vassallo è stato ucciso perché era il simbolo della buona politica del Sud. La politica della legalità e dello sviluppo a costo zero per l’ambiente. La politica dell’ascolto e del darsi da fare per risolvere i problemi. La politica che piace alle persone oneste e dà fastidio ai potenti e ai farabutti. Per questo è stato ucciso, per essersi scontrato con poteri forti e malaffare. Angelo è il sogno di una comunità libera, quello del Cilento, quella del Mezzogiorno e dell’Italia intera.
«Tutto questo grazie ad uno spiraglio di luce della Procura di Salerno, che ha convalidato a pieno la ricostruzione che noi avevamo fatto in merito alla posizione di F.C. che era stata archiviata – afferma Dario Vassallo – Una tesi che abbiamo riproposto diversi anni fa perché ritenevamo che quella fosse la pista più giusta: il traffico di sostanze stupefacenti e la complicità di una componente deviata dell’Arma dei carabinieri dove il depistaggio era motivato da un coinvolgimento».
Angelo era un uomo che voleva far risollevare il paese, credeva nella democrazia e ascoltava la gente, cercava il più possibile di risolvere i problemi comuni, voleva valorizzare il territorio e le sue caratteristiche: purtroppo non è mai riuscito appieno a compiere tutto quello che prospettava – prosegue il Presidente della fondazione ispirata agli ideali del Sindaco Pescatore – ma le opere che è riuscito ad attuare sono presenti ancora oggi. In ogni luogo dove esistono donne e uomini dalla coscienza sveglia e dalle braccia pronte a fare, dove c’è la necessità di indicare un esempio da imitare e un percorso da seguire, là c’è Angelo Vassallo a illuminare e a suggerire.
Grazie ad Ivan Zazzaroni mio amico da sempre, è amico della nostra Fondazione e grazie alla Mondadori che ha creduto in questa mia follia dopo 12 anni il libro ritornerà in tutte le librerie Italiane. E grazie alla Magistratura che, attraverso la sua azione, sta permettendo alla verità di venire a galla. Noi ci crediamo. Siamo convinti che la verità emergerà, che tutti gli interrogativi oggi irrisolti troveranno soluzione. Per questo l’azione della Fondazione, tra i giovani, nelle scuole, prosegue senza sosta. Non possiamo permettere che un omicidio così efferato venga lasciato all’oblio.
Noi non ci fermeremo. Proseguiremo. Grazie a tutti coloro che permettono, oggi, di dare voce alle idee di Angelo Vassallo. Angelo ha anticipato i tempi, ha anticipato la visione di transizione ecologica, di tutela dell’ambiente, del mare e del dissesto idrogeologico, contro l’abusivismo edilizio. Dava fastidio, perché, con la sua opera illuminata, scardinava un sistema. Oggi però tantissimi ragazzi potranno capire, attraverso il libro, chi è Angelo Vassallo”.