I residenti – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – vogliono sapere quali aree sono esposte e quali sono i rischi che corrono.
A portare avanti la battaglia il comitato Brignano Casa Manzo presieduto da Massimo Ronca: «Questa storia va avanti da decenni, abbiamo preso contezza delle procedure che hanno portato al sequestro della struttura perché abbiamo seguito procedure tra cui certificare la reale presenza di amianto – ha aggiunto Ronca – Più volte ci è capitato di trovare amianto in strada e abbiamo chiesto l’intervento degli enti preposti».
Il comitato oggi esprime preoccupazione da parte dei cittadini che vivono nei pressi della ex D’Agostino e non conoscono l’attuale situazione in termini di tutela della salute nè i provvedimenti conseguenti al sequestro per la rimozione dell’amianto. «Queste polveri sottili generano malattie anche molto gravi e ci sono abitazioni che sono proprio accanto ai capannoni».