L’uso della prescrizione dematerializzata – come riporta il sito web tg24.sky.it – è stata introdotta durante l’emergenza coronavirus e prorogata fino alla fine del 2022.
Grazie a questa misura, i pazienti possono evitare di andare fisicamente nello studio del medico per ritirare la ricetta cartacea e ricevere invece il numero di ricetta elettronica da utilizzare per acquistare i farmaci.
Ma dal 2023 le cose potrebbero tornare come prima. Anche se da più parti è arrivata la richiesta di una proroga.
I medici sono stati tra i primi a chiedere una proroga al ministro della Salute Orazio Schillaci. “Abbiamo interpellato sul provvedimento la segreteria del ministro della Salute facendo presente la scadenza e ci aspettiamo una risposta positiva su una eventuale proroga“, ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici, Fnomceo, Filippo Anelli.
“La ricetta dematerializzata – ha aggiunto Anelli – dovrebbe viaggiare di pari passo con il fascicolo sanitario elettronico, che però non tutte le Regioni hanno attivato e non tutti i cittadini vi hanno aderito.
Durante il Covid per evitare l’affollamento degli studi è stato consentito di inviare un codice ai pazienti in modo non criptato, via telefono o email.
Questo provvedimento è andato benissimo e nelle more che tutte le Regioni adottino e tutti i cittadini attivino il fascicolo sanitario elettronico è un sistema comodo per i pazienti e sicuro per i medici”.